Ancora una volta Vicchio il paese natale di Giotto sarà l’epicentro del jazz e del funky in Toscana. La ventunesima edizione del Giotto Jazz Festival dal 22 al 25 marzo invaderà pacificamente per quattro giorni il piccolo borgo toscano: concerti, incontri con il pubblico, aperitivi e feste in teatro.
Giovedì 22 marzo inaugurerà la rassegna Maceo Parker, un nome che è sinonimo di Funk. Con il suo sax ha collaborato con le leggende del genere. Ha lasciato la sua firma in un’enorme varietà di generi musicali ed è diventato una delle maggiori fonti di ispirazione dell’hip hop. Riferimento della musica di James Brown negli anni '60, sax di George Clinton negli anni '70, ha suonato con Ray Charles, James Taylor, Red Hot Chili Peppers, Prince. La sua musica senza tempo ha catturato un pubblico vario e sempre crescente. Il suono unico del suo sax attraversa i generi e la storia. La sua carriera solista inizia negli anni 90 e negli ultimi vent’anni Maceo Paker ha costruito un nuovo impero funk allo stesso tempo fresco e stilisticamente diverso, passando abilmente fra il soul anni ’60 di James Brown e il funk di George Clinton degli anni ’70, esplorando allo stesso tempo il jazz e l’hip-hop. Il palco è il suo habitat naturale dal quale diffonde la sua sconfinata energia e passione, la sua incredibile abilità nel catturare e coinvolgere il pubblico.
Venerdì 23 marzo arriva a Vicchio The Jelly Factory un progetto musicale che parte dalla musica scritta da Luca Gelli, elaborata attraverso l’interpretazione dei musicisti che fanno parte della “factory” stessa. Sebbene la natura del progetto possa essere ricondotta al jazz, sono molto marcate le contaminazioni: si passa dal funk alla ballad moderna, dallo swing al blues, ed anche al rock. New Improved è il terzo disco della Jelly Factory, registrato dal vivo tra l’8 e il 9 dicembre 2016. Rispetto alle produzioni precedenti, la formazione allargata ha permesso di raggiungere un maggior numero di sonorità, a volte più strettamente funk, altre volte più jazzy o elettroniche. Accanto alla rivisitazione di brani presenti nei due dischi precedenti, compaiono due brani inediti, che segnano il tratto della prossima produzione.
Sabato 24 marzo sul palco del Teatro Giotto saliranno Javier Girotto & Aires Tango un quartetto che continua ad affascinare e a stupire con l’inconfondibile miscela di jazz e tango argentino che lo ha reso negli anni una band culto nel panorama italiano. Il gruppo nasce da un’idea del sassofonista e compositore argentino Javier Girotto, che ispirandosi alle proprie radici musicali e fondendole con le modalità espressive tipiche del Jazz crea un terreno musicale nuovo e originale. Il risultato è una sorta di Tango trattato, dalle caratteristiche spiccatamente latine per le melodie ed i ritmi che lo animano, ma meno vincolato dai canoni del Tango tradizionale e perciò terreno fertile per un’improvvisazione d’ispirazione Jazz: una musica di notevole libertà espressiva e di grande fascino, nella quale gli echi del passato si fondono con le istanze del linguaggio musicale più moderno.
Domenica 25 marzo chiude la rassegna lo spettacolo ‘Io John Coltrane’ eseguito da quartetto per cinque elementi che segna l’incontro tra il Living Coltrane Quartet e l’attrice Daniela Morozzi, un concerto accompagnato da scrittura drammaturgica, una sorta di partitura musicale narrativa. Il progetto segue da vicino “Writing4Trane”, terzo cd del sodalizio artistico tra Stefano ‘Cocco’ Cantini (sax), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Francesco Maccianti (pianoforte) e Piero Borri (batteria), in cui per la prima volta il quartetto propone pezzi del grande sassofonista statunitense: pezzi scritti per Coltrane, e non come Coltrane.
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