Cultura/ARTICOLO

Lungo l’Orcia, tra crete, terme e curiosità

Il bacino del fiume e le numerose testimonianze antropiche e naturalistiche

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013

Se oggi la Valle dell’Orcia rappresenta un’attrattiva irresistibile grazie alle numerose emergenze storiche e naturalistiche presenti sul suo territorio, ciò si deve anche agli importanti lavori di bonifica effettuati nel bacino del principale fiume che l’attraversa. Le regimazioni hanno trasformato una terra spesso descritta dai viaggiatori come “perigliosa” - anche a causa dei dissesti causati dall’azione delle acque torrentizie sui materiali argillosi – in uno dei paesaggi simbolo della Toscana. L’Orcia, conosciuto nel Medio Evo come Vadus Ursus, nasce sul Monte Cetona in provincia di Siena, in un’area di grande interesse naturalistico e archeologico. Procedendo verso Ovest, a valle di Bagno Vignoni, riceve le acque del torrente Asso, che scorre nel cuore delle Crete Senesi terminando il suo tragitto tra alcune strette gole. Le crete dell’alto bacino dell’Orcia sono delle formazioni argillose molto caratteristiche, alte pochi metri e di colore chiaro, particolare che ha fatto meritare a questi dossi il termine di “biancane”. La Valle dell’Orcia era attraversata dalla Via Francigena ed ha mantenuto nei secoli molte delle strutture edificate per facilitare il passaggio e il soggiorno dei pellegrini. Tra queste si possono segnalare il ponte medievale nella valle del torrente Formone e la “posta” di Ricorsi, un edificio di origine duecentesca a sei miglia da Radicofani. Dopo il complesso di Spedaletto si notano le vestigia di un altro antico ponte a cinque arcate che attraversava l’Orcia nei pressi di Poggio Covili. Proseguendo più a valle ci si imbatte nel casale della Scala, anch’esso antica stazione di posta. La Valle dell’Orcia è inoltre celebrata come terra di terme. Se i complessi più significativi sono quelli di Bagni di San Filippo, con la bellissima cascata del Rio Bianco e quelli di Bagno Vignoni, con lo spettacolare Vasca di Santa Caterina, non mancano località minori, in cui si possano godere i benefici delle acque curative: sul versante nordorientale dell’Amiata si segnala la sorgente del Vivo e quella sulfurea di Acquapassante a pochi chilometri di Abbadia San Salvatore, molto vicina ai soffioni di un antico vulcano. Sulla strada che dalla Cassia conduce a Pienza si segnala invece la Mofeta dell’Acqua Puzzola, un cratere di circa 10 metri che emana un gas asfissiante... un luogo di sicuro interesse naturalistico, ma poco adatto ai salutisti. Tra le località termali da visitare c’è anche Lucignano Basso con la Sorgente i Bagnacci, un laghetto alimentato da una polla all’interno di un cratere naturale scavato nel travertino bianco. Dopo Bagno Vignoni, l’Orcia continua il suo percorso lambendo alcuni siti che si segnalano per i mulini e i ruderi di un ponte medievale. L’attrattiva più importante di questa zona è comunque rappresentata dai castelli tra i quali spiccano quello di Ripa a circa 400 metri di altezza, oggi trasformato in una dimora di lusso e la Rocca d’Orcia, in località Castiglione, che reca memoria del soggiorno di Santa Caterina da Siena patrona d’Europa.