Si chiama walking football o meglio calcio camminato ma la sostanza non cambia: siamo di fronte ad un nuovo modo di vivere e interpretare il “gioco più bello del mondo”, che l’Uisp sta lanciando in Italia. L’anteprima nazionale e la conferenza stampa di lancio si sono svolte al Palavalenti di Firenze, con due squadre over 50. In campo anche Gianni Mura ed Eraldo Pecci in maglia gialla, di fronte alla squadra in casacca blù con il presidente Uisp Vincenzo Manco. Il punteggio finale è stato di 3-3. Pecci è andato in gol su rigore. “Lui il calcio camminato lo aveva inventato già qualche anno fa ma nessuno se n’era accorto”: è stato questo il commento scherzoso di Bruno Pizzul al microfono eccezionale cronista dell'amichevole.
Come è nato calcio camminato? “
È un’idea nata in Inghilterra che noi abbiamo importato ed adattato alla nostra visione di sport sociale e per tutti – dice
Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp -
La novità è questa: si cammina anziché correre, così non si perde il gusto del bel gesto atletico o del tocco di classe e allo stesso tempo non si rischia niente. Né traumi, né stiramenti. Si gioca tutti insieme, gli over 50 sono a casa loro e potranno tornare a calzare gli scarpini”.
La regola ferrea del calcio camminato è che al minimo accenno di corsa, l’arbitro ferma il gioco e dà un calcio di punizione agli avversari. Mentre è pronto a chiudere un occhio di fronte al passo svelto. Possono partecipare tutte le persone, uomini e donne, che abbiano compiuto 50 anni. Rispetto alle regole del calcio ce ne sono alcune studiate ad hoc per evitare infortuni e garantire pari opportunità anche a chi possiede difficoltà motorie, come ad esempio che la palla non può superare l’altezza della vita, 1,20 m. circa, e che non si può intervenire con irruenza. Le altre regole: due tempi di 20 minuti; campo con dimensioni di quello di calcio a 5; si gioca 6 contro 6 con il portiere.
L’attività potrebbe svolgersi nei mesi più freddi in palestra o al coperto, e nei mesi caldi, all’aperto. Gli incontri saranno diretti da arbitri che verranno formati dall’Uisp, preparati tecnicamente per far rispettare le regole ma anche socialmente e culturalmente. Figure in grado di valorizzare il primo obiettivo: la salute delle persone in campo, privilegiando il divertimento e il movimento rispetto all’agonismo.
Le attività stanno partendo in molti Comitati Uisp italiani e l’idea sta riscontrando un entusiasmo crescente. Ci sono già appuntamenti stabili e settimanali a Bologna, mentre a Reggio Calabria, Taranto, Firenze, Enna, Perugia e Rovigo sono in programma i primi Tornei promozionali, così come in varie località della Toscana, della Lombardia, del Trentino, del Veneto e delle Marche.