La tradizione vuole che Giulia, schiava di un siriano di nome Eusebuio, venisse torturata e crocifissa a Capo Corso dai pagani, essendosi rifiutata di sacrificare agli Dei. Il suo corpo venne trasportata dai monaci della Gorgona sulla loro isola e qui deposta. Se il nome Giulia è associato alla città Livorno di cui è patrona e a Brescia dove il suo corpo fu traslato tra il 762 e il 763, il culto di questa santa è nato probabilmente a Lucca. Nel ducato longobardo in piazza del Suffragio esiste una elegante chiesa a lei dedicata , nella quale i canonici si recavano per la sua festa durante le Rogazioni. Per questo motivo S. Giulia, si collocava tra le ecclesiae maiores, al pari di altri e più grandi edifici sacri della città. Ma quale era il motivo di tanto prestigio? Gianni Bergamaschi, collaboratore del centro studi Romei oltre a collocare la chiesa in un punto strategico della Francigena – nei pressi di porta San Gervasio - spiega che la diffusione del culto di Santa Giulia è da attribuirsi ai potenti “sponsor” che eressero la chiesa nel 600 d.C.: “La scoperta più rilevante –scrive lo studioso sulla rivista Microstoria - è quella di una tomba longobarda nei pressi della facciata della chiesa: il corredo della sepoltura (oggi esposto nel Museo di Villa Guinigi) è uno dei più ricchi trovati in Italia e apparteneva evidentemente a un personaggio di altissimo rango; la sua datazione alla prima metà del VII secolo consente di collocare la fondazione della chiesa in quel periodo. Lo studio di altre chiese in Toscana permette poi di formulare l’ipotesi che il culto della santa si fosse irradiato da Lucca via via nelle aree di competenza della città ducale, fino al Rosellano (compresa Pisa col suo sistema portuale, a cui si può collegare l’attuale Livorno).”
Cultura/ARTICOLO
Lucca e il culto di Santa Giulia
Una chiesa e un tradizione nata nel ducato longobardo
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