Lo spreco alimentare in Toscana? Si stima che sia pari a circa 388mila tonnellate. Per il 45% sono attribuite alle famiglie, la restante parte agli operatori economici (con l’agricoltura responsabile per il 34%, il 14% a carico della distribuzione, il 5% da attribuire alla ristorazione e il 2% all’industria). Sono queste le elaborazioni di Federdistribuzione.
E così, per arginare il fenomeno, presso la sede della Regione Toscana è stato illustrato “LIFE-Food.Waste.StandUp”, primo progetto di filiera finalizzato alla lotta allo spreco e all’aumento delle donazioni alimentari a enti caritativi e persone bisognose. Perché questa, più che una lotta, è una necessità sociale, ambientale ed economica.
Contestualmente, su iniziativa di Federdistribuzione, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con la Regione e con l’Anci - e siglato dai partner di LIFE-Food.Waste.Stand.Up - finalizzato a sviluppare una serie di attività per aumentare e rendere più agevoli per le aziende che operano sul territorio, le donazioni di prodotti alimentari in favore delle persone indigenti.
L’evento si è svolto alla presenza degli assessori regionali Federica Fratoni (ambiente e difesa del suolo), Stefano Ciuoffo (attività produttive, turismo e Commercio) e Stefania Saccardi (salute, welfare e integrazione). Mentre il progetto - coordinato da Federalimentare in partenariato con Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Unione Nazionale Consumatori - è co-finanziato dalla Commissione Europea nel quadro del programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE 2014-2020) e consiste in una campagna di comunicazione e sensibilizzazione rivolta a tutta la filiera, a partire dall’industria, passando per la distribuzione e arrivando ai consumatori.
Per Stefania Saccardi «la crisi economica ha impoverito molte famiglie, mettendole in difficoltà anche per l'acquisto di cibo. Per combattere questo fenomeno - ha aggiunto - Regione Toscana ha già attuato dal 2015 un programma di interventi assieme alla Caritas e all'Associazione Banco Alimentare della Toscana, e un nuovo piano di interventi di contrasto alla povertà alimentare è in corso di definizione per il 2018-2020. Inoltre, sempre con Caritas e Banco alimentare, e i soggetti della grande distribuzione, abbiamo realizzato il progetto "Spesa per tutti". Questo protocollo ci consente di proseguire su questa strada virtuosa già intrapresa, combattendo lo spreco alimentare e destinando le eccedenze a chi ne ha bisogno». Come poi ha ben spiegato Federica Fratoni, lo spreco alimentare «ha serie ripercussioni anche sui cambiamenti climatici», basti infatti pensare «alla dispersione delle risorse idriche ed energetiche. Si tratta di una sfida di responsabilità che ci coinvolge tutti: soggetti pubblici, privati e singoli cittadini. E che inizia dalle buone pratiche quotidiane».
In Italia, secondo i dati del Politecnico di Milano, ogni anno vengono prodotte circa 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari. Di queste, solo l’8,6% è recuperato attraverso donazioni alle persone bisognose mentre il resto diventa spreco: 12,6 miliardi di euro. Tra il 2012 e il 2015 l’Italia ha intrapreso un percorso virtuoso e complessivamente lo spreco è diminuito del 7,9% e le donazioni sono aumentate del 6,4%, ma molto può essere ancora fatto.
«La legge “antisprechi” rende possibile recuperare le eccedenze e dare nuovo valore al cibo» ha spiegato l’onorevole Maria Chiara Gadda. «Con le novità introdotte in legge di bilancio 2018 sono certa che ci sarà un ulteriore slancio alle donazioni di alimenti, ma anche di altri prodotti come i farmaci, la cancelleria, i prodotti per la cura della persona e della casa. Ciò dimostra quanto ci fosse davvero bisogno di una norma nazionale. In questo contesto, il ruolo attivo di Regioni come la Toscana contribuisce a rafforzarne l’impatto sul territorio. Sprecare non ha senso, mentre recuperare è un bene per tutti».