Nascerà nel cuore del centro storico di Arezzo il "Museo dell'oro". Avrà sede nel Palazzo di Fraternita dei laici, lo storico edificio realizzato tra il trecento e il cinquecento e fino al 2006 sede del tribunale, ospiterà una collezione di pezzi unici d'autore realizzati da importanti stilisti nel corso degli anni e utilizzati anche all'estero per promuovere le lavorazioni aretine. Non poteva essere forse diversamente per una città dal blasonato passato etrusco (e poi medievale) conosciuta nel mondo soprattutto per le sue produzioni orafe artigianali, primo distretto dell'oro in Italia dopo Vicenza.
Il progetto non riguarda però solo l'oro ed è più vasto. Le tre sale dedicate alla contemporaneità aretina con la sua produzione orafa attuale, all'interno del Palazzo di Fraternita, sono infatti solo una parte di un percorso dedicato ai tesori della città che si dipanerà attraverso dieci stanze in tutto e che prenderà le mosse da lontano, dalla pittura del Tre e Quattocento, dall'archeologia e naturalmente dall'oreficeria antica di cui rappresenta un tesoro il busto reliquiario di San Donato del Trecento, realizzato in città, e la sapienza orafa del popolo etrusco, in una sorta di galleria lunga tre millenni del 'bello' prodotto in città.
Il progetto prevede un investimento complessivo di un milione e 400 mila euro: 660 mila ce li metterà la Regione Toscana attraverso i fondi europei (con la possibilità di assegnare successivamente eventuali altre economie) e il resto il Comune di Arezzo. Dell'accordo sono parte anche la Camera di Commercio locale e la società Arezzo Fiere e Congressi, che contribuiranno all'allestimento della mostra mettendo a disposizione i pezzi di loro proprietà. Entro due mesi è prevista la presentazione del piano di fattibilità economico-gestionale.
Sono quasi mille e trecento le aziende orafe di tutta la provincia, più della metà solo in città, oltre diecimila sono gli occupati. E a questi va aggiunto l'indotto. L'industria e le botteghe orafe pesano di fatto per un quarto sull'intero comparto manifatturiero che, con poco più di cinquemilacinquecento imprese, valeva nel 2015 il 15 per cento di tutte le aziende della provincia. Arezzo è per export e in rapporto alla popolazione il primo distretto orafo in Italia. Importanti nel balzo che ha portato a superare Vicenza sono state le politiche di sostegno per l'accesso al credito, messe in atto con il contributo anche della Regione. Le esportazioni di oreficeria e gioielleria di Arezzo valgono oggi oltre 2 miliardi di euro l'anno. Ma se si aggiungono le imprese che vendono metalli preziosi e semilavorati il contributo all'export sale di altri due miliardi e di un ulteriore miliardo e mezzo con il settore chimico più legato all'oreficeria. Numeri che fanno di Arezzo la città dell'oro.