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Il fenomeno del social commerce è ormai capillarmente diffuso nel settore dell’ospitalità: si contano sulle dita le strutture o le catene alberghiere che non hanno considerato o già sperimentato una delle imperdibili offerte proposte, attraverso la piattaforma di Groupon, il leader nel segmento dei flash deals, ai milioni di utenti registrati.
Tuttavia, le opinioni sul ruolo e l’efficacia del modello nell’ambito di una strategia di sales & marketing di medio e anche di breve periodo sono ancora discordanti: ecco quanto emerge dall’atteso panel dedicato al social commerce che si svolge a BTO Buy Tourism Online, l’evento educational sul mondo del travel 2.0 di Firenze, aperto da una ricerca svolta da WTM e presentata da Lidia Marongiu.
Per l’80% degli albergatori le commissioni sono eccessive e il 65% si dichiara insoddisfatto delle condizioni contrattuali, spiegando che con i margini residui dalle operazioni di flash deals si coprono a malapena i costi.
Tuttavia, se un 36% degli intervistati dichiara di non voler ripetere l’esperienza, un altrettanto 36% invece intende replicarla, considerandola in parte uno strumento di marketing e per far conoscere la struttura, in parte una leva promozionale per contribuire al riempimento dell’hotel. Anche le opinioni sulla capacità di fidelizzare i clienti si compensano: le percentuali di chi pensa che Groupon fidelizzi è pari a quella di chi pensa il contrario, circa il 20%.
Addirittura il 36% degli albergatori pensa di ripetere le stesse offerte direttamente ai propri clienti, mentre alcune OTA come il leader tedesco HRS lanciano, in parallelo, i loro special deals attraverso il sito, le newsletter, il mobile e le notifiche push aperti a tutti i visitatori del portale.