“12 riviste, 3 giorni, 2 location, 1 città”, recita il claim della seconda edizione di Firenze RiVista – un festival culturale nato l’anno scorso dall’intenzione di undici riviste indipendenti toscane di farsi conoscere sostenendosi vicendevolmente – che quest’anno torna con maggiori ambizioni e con un programma di respiro, stavolta, nazionale. La seconda edizione – che avrà luogo dal 22 al 25 settembre con incontri alla Galleria delle Carrozze e al Forte Belvedere – annovera infatti tra i suoi ospiti scrittori del calibro di Helena Janeczek, Edoardo Nesi (Premio Strega 2011), Vanni Santoni, Nadia Terranova (Premio Fiesole 2015), Marco Vichi; traduttori come Giuseppe Girimonti Greco (appena uscita per Adelphi la versione sua e di Federica di Lella de “La donna che visse due volte”); senza contare la presenza dell’Accademia della Crusca e quella di riviste online come Nazione Indiana, The Towner o l’Ultimo Uomo. Parliamo della nuova formula del festival e delle maggiori ambizioni che dimostra con Silvia Costantino, redattrice di 404: file not found e organizzatrice di Firenze Rivista.
“Il punto è questo: anche lo scorso anno volevamo dare vita a un festival culturale, ma prima ancora era fondamentale conoscerci, cementare i rapporti, capire quanto e in che modo potessimo lavorare insieme. Le cose sono andate bene, alla fine eravamo tutti entusiasti, per prima cosa del fatto di esserci: di esserci conosciuti, di esserci piaciuti, di esserci stati. E ovviamente, di aver unito le forze. Abbiamo iniziato a parlare della seconda edizione praticamente una settimana dopo la fine della prima. E abbiamo deciso che era necessario diversificare, coprire più ambiti possibili, dal politico, al sociale, al letterario. Insomma, se l’anno scorso il tema era le riviste, quest’anno le riviste sono il punto di partenza per un tema più ampio - il futuro”.
Il nuovo respiro è sottolineato anche dalla presenza, tra le riviste, di alcune delle più interessanti tra quelle online a livello nazionale. Ma tornando per un attimo alla scena locale, dopo un anno qual è la salute delle riviste letterarie a Firenze e in Toscana?
“La presenza delle online nazionali era un passo necessario, e siamo felici che i membri di luoghi così importanti abbiano accettato di partecipare alle nostre iniziative: il circolo deve rimanere virtuoso, di continuo scambio e ricircolo di idee. Per rispondere alla domanda: stanno tutti bene. Anzi, dopo FiRiv15 si sono create collaborazioni, intersezioni, scambi che hanno contribuito a tenere in vita le iniziative. Peraltro in questa nuova edizione vedremo la partecipazione di qualche nuovo arrivo: a riprova che niente, da queste parti, è né morto né stantio”.
Come si organizza un festival del genere – in location come la Galleria delle Carrozze e il Forte Belvedere - tutto dal basso? Avete avuto qualche forma di sostegno da parte delle istituzioni?
“Quest’anno siamo rientrati tra i beneficiari del bando Estate Fiorentina. Parliamo di cifre esigue, ma che ci hanno permesso di pensare a qualcosa di più ampio respiro. E poi tutti i ritagli di tempo disponibili, maniche rimboccate e campagne di autofinanziamento. E tanto caffè. Parlando con le persone, smuovendo tutti i contatti possibili, a volte anche vagamente stalkerizzando qualcuno, siamo riusciti a metter su un signor programma. Originariamente il festival doveva svolgersi tutto alla Galleria, ma quando si è presentata l’opportunità di organizzare delle serate al Forte Belvedere... non abbiamo nemmeno pensato a dire di no. Ci piace pensare che questo festival possa diventare un punto di riferimento per la rentrée settembrina: quest’anno, come ogni festival culturale che si rispetti, avremo anche il party del sabato sera!”
In attesa del festival - il cui calendario degli appuntamenti verrà pubblicato nei prossimi giorni sulla pagina Facebook e sul sito della manifestazione - Firenze RiVista propone una prima entrée già sabato 11, quando al Caffè Bacchino di Prato dalle 18 si comincerà a entrare in clima “rivistaiolo” col Match di improvvisazione letteraria.