Cultura/ARTICOLO

Letteratura: in arrivo TheFLR, rivista bilingue nata dal crowdfunding

La nuova proposta letteraria punta a rendere disponibile anche in inglese testi dei principali autori nazionali. Nata con la collaborazione di The Florentine sarà diretta dal professore di letteratura italiana Alessandro Raveggi

/ Federico di Vita
Lun 2 Maggio, 2016
theFLR

Negli Stati Uniti gran parte del mondo letterario nasce, si riconosce viene filtrato e proposto grazie al lavoro di alcune riviste letterarie, tra le tante ce ne sono alcune ormai mitiche, come McSweeney’s, N+1 o The Paris Review. Ma in Italia c’è qualcosa del genere? Un certo fervore in questo senso sembrava essersi innescato alcuni anni or sono, quando una comunità letteraria si raccolse intorno a varie fanzine autoprodotte (pensiamo a esperienze come quella di inutile, Collettivomensa o Hamelin), ma negli ultimi tempi tale spinta sembra essersi un po’ esaurita, e proprio in virtù di questo fatto non può che essere salutato con favore – e con una certa curiosità – l’esperimento proposto da TheFLR, una rivista – attualmente in fase di lancio su una piattaforma di crowdfundingpensata per proporre in italiano e in inglese il meglio della letteratura nazionale. Ne abbiamo parlato con Alessandro Raveggi, ideatore di un progetto che a livello redazionale vede coinvolti scrittori (Vanni Santoni), critici letterari (Raoul Bruni), professori che insegnano letteratura italiana negli Stati Uniti (Diego Bertelli), e giornalisti con alle spalle un passato nel mondo delle riviste underground (Daniele Pasquini), oltre a un editore che conosce bene il mondo delle pubblicazioni in inglese in Toscana: The Florentine.

“L’idea della rivista è nata dalle mie esigenze di professore di letteratura italiana contemporanea di avere a disposizione, in traduzione, testi che siano veramente contemporanei e che non risalgano solo agli anni ’70. Il problema è che la letteratura italiana è sempre meno tradotta, lo sono i best seller, certo, ma volendo il caso Ferrante è simbolo del fatto che non si traduce altro, esclusi autori come lei o Saviano… L’idea portante è quella di tradurre letteratura italiana, e non solo generazionale. La redazione coinvolgerà autori di tutte le età.”

A quanto mi dici il progetto ha un taglio letterario che guarda alla produzione nazionale, allora perché TheFLR?

“Perché siamo qui, partiamo da Firenze, ma non vogliamo fare una rivista legata a Firenze, avrà un occhio di riguardo per gli scrittori Toscani ma non vogliamo fare una cosa che finisce qui, come dicevi guarderemo a tutta la produzione letteraria nazionale. D’altro canto questa è una città in cui nel tempo sono nate molte riviste, e anche recentemente ce ne sono state diverse che hanno fatto attività di ricerca letteraria, dunque siamo in un luogo ideale per veder nascere un progetto del genere ma certo non dovrà esserne anche la tomba. Lasciami sottolineare anche che non è un caso che una rivista bilingue nasca qui, Firenze ormai di fatto è una città bilingue”.

Secondo te Firenze è davvero bilingue?

“Dovrebbe esserlo. Credo che quando uno fa un progetto culturale deve anche prefiggersi un’idea e la mia è che la comunicazione letteraria fiorentina deve essere bilingue e deve essere pronta a parlare anche con “l’altra sponda”, che non è composta solo dai turisti. Ci sono tanti stranieri – soprattutto anglosassoni – che vivono qui, insegnano all’università, sono storici dell’arte, scrittori, traduttori… e mi sembrava stupido continuare a ignorare questo tipo di società colta che abbiamo in città, è ora di coinvolgerla e di parlarci. Vogliamo smettere di considerare Firenze il simbolo di un’Italia che non è altro che un piatto in cui tutti mangiano, questa è una realtà molto viva. La grande comunità di lingua anglosassone che vive a Firenze può finalmente leggere qualcosa che non sia il menù di un ristorante. Vita contemporanea raccontata da autori di Roma, Pisa, Milano e via dicendo. Vogliamo aprire un punto di connessione, di dialogo. Poi, certo, non vogliamo che sia letta solo a Firenze questa rivista, vorremmo provare a distribuirla in tutte le città – per esempio anche a Roma ci sono importanti comunità anglosassoni…”

Che tipo di rivista sarà TheFLR?

"Sarà una rivista da leggere, review in inglese è una rivista in cui si legge – in italiano la traduzione può dare adito a fraintendimenti – e su TheFLR si leggeranno sei racconti e due poesie, tutti con testo a fronte. Sarà tra le 64 e le 80 pagine, e avrà cadenza semestrale. Al momento ci stiamo concentrando sul numero "zero" o "uno" – noi italiani, che siamo pessimisti, diciamo zero, quelli di The Florentine, americani, parlano di numero uno... –, ogni numero sarà monotematico. Per esempio il primo si chiamerà “L’invasione”, e partirà idealmente dall’alluvione, dunque metaforicamente lasciamo spazio per arrivare fino alle migrazioni, alle contaminazioni e via dicendo. Diamo la possibilità agli autori invitati – il comitato redazionale sceglierà di volta in volta degli autori adatti al tema – di scrivere racconti e poesie inerenti all’idea scelta per quel numero”.

State lanciando TheFLR anche attraverso una campagna di crowdfunding, l’avvio effettivo del progetto è legato al raggiungimento dell’obiettivo della campagna o partirà comunque?

“Il crowdfunding l’abbiamo pensato anche come vettore di coinvolgimento, come lancio insomma, per creare un’attenzione e una comunità, più che pensare di risolvere il problema dei fondi in questo modo. Al momento funziona come sottoscrizione, ad oggi sappiamo di avere un po’ più di ottanta persone che vogliono questa rivista, ci hanno contatto anche dei book club, di dieci-quindici persone straniere, che vogliono comprare delle copie di TheFLR. Così come alcune università hanno già ordinato la rivista per i loro studenti. È buffo perché chi sostiene questa rivista è italiano ma ci sono anche gli americani di Firenze, americani che stanno negli Stati Uniti o inglesi che stanno in Inghilterra, dunque prima di partire abbiamo già una piccola distribuzione internazionale, Indiegogo (la piattaforma di crowdfunding scelta da TheFLR, n.d.r.) ci ha comunicato che siamo leggermente sopra la media delle sottoscrizioni. L’obiettivo è 4000 euro. Siamo arrivati al 50% in meno di un mese, e ormai in ogni caso i nostri partner di The Florentine ci hanno detto che la rivista si farà. Certo raggiungere il goal è importante per pagare bene anche i contributi agli autori, il problema di questa rivista è che ha un costo alto a livello di traduzione, del resto per chi scrive questo è un discorso importante: oltre al pagamento l’autore italiano avrà un suo testo in traduzione, cosa rara.

Quando uscirà il primo numero?

"Il numero zero (o uno) uscirà a fine ottobre, costerà 10 euro, e sarà illustrato da un illustratore che verrà selezionato da un bando di The Florentine, io stesso voglio che la rivista sia un qualcosa di collezionabile, che sia anche molto bella graficamente. Che possa cioè diventare anche un feticcio da bibliofili".