Enogastronomia/ARTICOLO

L'Espresso: Cappello d'oro per tre ristoranti toscani

Presentata a Firenze la guida 'I ristoranti e i vini d'Italia 2019' de L'Espresso. Il Cappello d'oro è andato all'Enoteca Pinchiorri di Firene, a Lorenzo di Forte dei Marmi e Romano di Viareggio

/ Redazione
Lun 1 Ottobre, 2018
Annie Feolde

Parla anche toscano la guida 'I ristoranti e i vini d'Italia 2019' de L'Espresso, presentata oggi a Firenze. Il riconoscimento il 'Cappello d'oro' (categoria riservata ai nuovi classici che hanno contribuito a cambiare la ristorazione italiana) è andato infatti - tra gli altri - anche a Enoteca Pinchiorri di Firenze, a Lorenzo di Forte dei Marmi ed a Romano di Viareggio. Insieme a queste tre eccellenze toscane ci sono anche Caino a Montemerano, Casa Vissani a Baschi, Colline Ciociare ad Acuto, Dal Pescatore a Canneto sull'Oglio, Don Alfonso 1890 a Sant'Agata sui Due Golfi, Miramonti L'altro a Concesio e San Domenico a Imola.

A Firenze sono stati presentati - come da tradizione - i ristoranti italiani al top che hanno ottenuto i '5 cappelli', massimo riconoscimento previsto dalla celebre guida. Si tratta di Casadonna reale di Castel di Sangro, Le Calandre a Rubano, l'Osteria Francescana di Modena, Piazza Duomo ad Alba, Uliassi a Senigallia, a cui si aggiungono Lido 84 di Gardone Riviera, e Hotel Rosa alpina-St. Hubertus di Badia.

A quota quattro cappelli un'ampia 'pattuglia' formata da 23 locali: Antica Corona reale-da Renzo, Berton, Borgo Santo Pietro-Meo modo, Casa Perbellini, Contraste, da Vittorio, Danì maison, Del Cambio, D'o Cornaredo, Duomo, Ibla, Hisa Franko in slovenia, Hotel Mandarin oriental-Seta, Hotel Rome Cavalieri-la Pergola, Il pagliaccio, Krèsios, La madia, La peca, La trota dal '63, Lume, Madonnina del pescatore, Taverna Estia e Villa crespi.

La guida si propone di dare una chiave di lettura critica di quanto avviene nel 'ristorante Italia' - sottolinea nell'introduzione il curatore delle guide Enzo Vizzari -, mai variegato e complesso come oggi e ricco tanto di conferme quanto di novità emergenti, con regioni come la Lombardia, innanzitutto, il Veneto e il Piemonte che esprimono tavole di riconosciuta caratura internazionale, e altre dove più semplicemente si amministrano più o meno consolidate rendite di posizione". T