Un progetto educativo (e conoscitivo) per raccontare uno dei luoghi più amati al mondo, il Chianti Classico, territorio dove nasce il Gallo Nero da 300 anni, quando Cosimo III de' Medici promulgò un bando che segnava i confini del territorio di produzione.
Coinvolti nel progetto sono stati gli alunni delle elementari di Radda e della scuola Vittorio Veneto di Poggibonsi, che hanno rielaborato la “Leggenda del Gallo Nero”, un racconto che nasce da vicende reali per sfociare in una favola antica, espressione di alcune delle principali caratteristiche distintive del genio toscano.
La leggenda risale all'epoca medievale quando - per porre fine alle loro interminabili guerre - Firenze e Siena decisero di affidare la definizione dei loro confini a una singolare prova tra due cavalieri: dove si fossero incontrati partendo all’alba dalle rispettive città, al primo canto del gallo, ci sarebbero stati i confini tra le due repubbliche. I senesi allevarono a questo scopo un bel gallo bianco, ben presto appesantito dagli eccessi di cibo. I fiorentini, invece, scelsero un gallo nero e lo tennero così tanto a digiuno che il giorno fatidico cominciò a cantare prima ancora che spuntasse l’alba. E così il cavaliere fiorentino partì prestissimo e solo quando giunse a Fonterutoli – a una dozzina di chilometri da Siena – incontrò il cavaliere senese, partito molto più tardi: fu per questo che quasi tutto il territorio del Chianti passò sotto la giurisdizione della repubblica fiorentina.
Così - partendo dalla leggenda - i bambini hanno avuto modo di rielaborare la storia utilizzando vari strumenti, dalla rappresentazione teatrale al racconto per immagini. Questo con l'obiettivo di rendere sempre più forte il legame con le origini del territorio anche attraverso la narrazione: gli alunni si sono infatti divertiti a ricordare "La Leggenda del Gallo Nero" anche con fumetti, immagini e racconti in rima, insieme all’introduzione di elementi inediti e fantasiosi hanno dato nuova vita al racconto.
«Il Consorzio ha voluto dedicare ai discendenti di quei due cavalieri l’ultima tappa di un anno ricco di eventi e celebrazioni, rendendo merito allo straordinario sforzo creativo che questi giovani chiantigiani hanno regalato al Gallo Nero - spiega Giuseppe Liberatore, direttore Generale del Consorzio Vino Chianti Classico - anche attraverso un’esposizione dei lavori che resterà in mostra presso la Casa Chianti Classico fino all’estate del 2017».