È partito dal Polo Tecnologico di Lucca - luogo non casuale, dove nascono start up e imprese 4.0 - il tour di "Toscana Digitale": dieci tappe in altrettante province organizzate dalla Regione Toscana assieme ad Anci, Cispel e Fondazione Sistema Toscana. Un modo per fare squadra e accelerare sull'agenda digitale. «Un percorso anche di ascolto, per migliorarsi» sottolinea l'assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli. «Lo concluderemo a ottobre a Pisa, in occasione dell'Internet Festival, e i dieci incontri saranno anche un'occasione di condivisione, perché troppo spesso la diffusione dell'innovazione si ferma davanti alla non conoscenza di un servizio che non è necessario duplicare, davanti ad un permesso o uno scavo in strada». In platea, attenti, c'erano tecnici ed amministratori dei comuni della provincia, rappresentanti della Camera di Commercio, qualche azienda pubblica, il Festival Pucciniano e la Fondazione Carnevale di Viareggio.
L'incontro si è aperto come un classico convegno. Ma poi i partecipanti si sono suddivisi nei quattro gruppi di lavoro a tema che saranno il fil rouge dell'intero tour, dalle infrastrutture ai servizi on-line, dalle smart cities ai modi in cui web e social possono aiutare a parlare con i cittadini. La formula innovativa di "Toscana digitale" sta anche in questo.
È stata l'occasione per fare il punto sulla diffusione della banda ultralarga e dei collegamenti veloci ad internet, dei servizi già su Open Toscana, delle buone pratiche anche che arrivano dai territori. Una è sicuramente quella da Capannori, dove il Comune non si è limitato a organizzare corsi di informatizzazione, ma ha deciso di andare a casa dei singoli cittadini per spiegare loro cosa con internet o con un telefonino si può fare, a partire certo dai servizi on line comunali e con un approccio molto concreto.
Un esempio? Ha insegnato che con una mail si può in tempo reale segnalare una buca in strada al cantoniere di paese o i rifiuti abbandonati attraverso un numero whatsapp dedicato, con possibile geolocalizzazione e immediata ricezione delle presa in carico con tanto di numero di protocollo. Può sembrare banale, ma tante volte i servizi non sono usati perché in pochi li conoscono; l'alfabetizzazione digitale è importante e a Capannori, in un anno e mezzo, già un centinaio di cittadini sono stati formati, per poi a loro volta trasmettere magari la propria conoscenza ad altri. A Seravezza invece hanno ideato un sistema on-line per la gestire in modo informatico i guasti: un modo, anche in questo caso, per ridurre i tempi ed accorciare le distanze.
Naturalmente senza una banda ultralarga diffusa e la fibra ottica che arriva un po' ovunque nessun servizio on line sarebbe possibile. Nel 2016 la Toscana ha portato nelle zone anche più periferiche della Regione la banda larga, con oltre 30mila utenze attivate. Da due settimane è partito il cantiere della banda ultralarga per portare entro il 2020 la fibra ottica ora nelle aree bianche dove gli operatori privati non investono perché non ci sono condizioni di mercato e domani magari anche in quelle grigie, con possibilità di collegarsi ad internet fino a un gigabit al secondo e comunque, nelle aree più isolate raggiunte con ponti radio, a non meno di 30 megabit. Regione e Ministero ci hanno investito insieme 257 milioni.