Salute/ARTICOLO

Le protesi indossabili dell'ateneo di Siena conquistano Philadelphia

I pazienti colpiti da ictus cronico potranno recuperare - grazie al "sesto dito robotico" -  parte delle funzionalità della mano come - ad esempio - afferrare oggetti

/ Redazione
Mer 11 Maggio, 2016
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L'ictus come molti sanno può provocare anche una perdita delle funzionalità della mano: per rispondere a questo problema, al quale vanno incontro molti pazienti, arriva la sperimentazione dell'Università di Siena che ha sviluppato - grazie a un team di ricercatori guidati dal professor Domenico Prattichizzo -  il "sesto dito robotico", un sistema indossabile che permette - ad esempio - di afferrare oggetti.

 Lo  studio “The hRing as a Wearable Haptic Interface for Extra Robotic Fingers”  - condotto da Siena Robotics and Systems Lab, SIRSLab  -  apre quindi speranze per le persone colpite da ictus, guadagnandosi anche il riconoscimento per la miglior dimostrazione nella conferenza internazionale “IEEE Haptics Symposium 2016” a Philadelphia. Un dispositivo  facile da indossare, da controllare e da utilizzare anche in alcune attività di vita quotidiana, grazie alla portabilità dell’intero sistema, come hanno dimostrato anche i test effettuati sui pazienti affetti da ictus cronico.

“Il sesto dito robotico – spiega Prattichizzo - ha una struttura flessibile che garantisce l'adattamento alla forma degli oggetti durante la presa. Il dispositivo è dotato di un meccanismo sulla base che permette all'utilizzatore di ruotarlo e riporlo come un bracciale attorno al polso, per poi poterlo facilmente riutilizzare all'occorrenza. Il dispositivo viene indossato sull'avambraccio tramite una fascia elastica che permette di posizionarlo a secondo delle esigenze del paziente. Il sesto dito e la mano paretica lavorano insieme per afferrare un oggetto, come se fossero le due parti di una pinza”.

Il sistema, pensato e sviluppato dal team composto dai ricercatori Giovanni Spagnoletti, Irfan  Hussain, Claudio  Pacchierotti e Gionata  Salvietti, è arricchito anche dalla presenza di un’interfaccia tattile, l’hRing, che permette di controllare il sesto dito robotico e di adattare sull'utilizzatore vari tipi di feedback tattile durante la presa di un oggetto.