Fino al 28 gennaio2018 a Palazzo Pitti a Firenze in occasione del quarto centenario della nascita di Leopoldo de’ Medici, le Gallerie degli Uffizi hanno voluto dedicare un’esposizione al principe dei collezionisti, figlio del granduca Cosimo II e dell’arciduchessa Maria Maddalena d’Austria, uno straordinario erudito e amante dell’arte che spicca nel panorama del collezionismo europeo per la vastità dei suoi interessi e la varietà e l’originalità delle opere raccolte.
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Nel tempo in cui a Roma si effettuavano importanti campagne di scavo, Leopoldo grazie all’apporto dei suoi agenti e consiglieri concluse l’acquisto di busti e sculture antichi di notevole pregio artistico. Nelle sue stanze era possibile ammirare i quadri dei più grandi artisti del suo tempo come Tiziano, Pontormo, Botticelli, Parmigianino, Veronese, Bassano, Correggio. Ed è grazie al suo desiderio di costruire una storia dell’arte europea attraverso i ritratti dei suoi protagonisti che nacque la collezione ai autoritratti dei pittori famosi che oggi è possibile ammirare nel Corridoio Vasariano.
Leopoldo fu, insieme al fratello Ferdinando II, il promotore dell’Accademia del Cimento la prima associazione scientifica italiana che nacque a Firenze pochi anni dopo la morte di Galileo Galilei. Nella collezione del Cardinale entrarono anche gli strumenti appartenuti al grande scienziato che poi andranno a formare le raccolte del Museo Galileo di Firenze. Infine, interessato ai viaggi in terre lontane, Leopoldo riunì nelle sue collezioni rarità naturali e oggetti preziosi dall’Oriente e dai paesi del Nuovo Mondo: come Cina, Giappone e Messico.
Alla morte del Cardinale, la maggior parte delle opere a lui appartenute entrarono nelle collezioni granducali e molte di esse furono lasciate in eredità al nipote, il granduca Cosimo III per abbellire la Galleria degli Uffizi. L’ingresso dell’eredità di Leopoldo nelle raccolte del museo della Casata toscana provocò uno dei più radicali rinnovamenti nella sua storia e pose le basi per la creazione di uno dei più importanti musei italiani.
“Leopoldo è stato uno dei più voraci collezionisti non solo nella storia di Firenze e dei Medici, ma d'Europa, il Cardinale era dominato da una passione totale per l'arte. Lo guidava negli acquisti la sua genialità visionaria, che lo portò ad esplorare - e ad accaparrarsi - interi nuovi continenti nella materia collezionistica, e a disporne con finissimo intuito museologico. Si deve a lui, ad esempio, il primo nucleo della raccolta degli autoritratti, ancor oggi unica al mondo per genere e ampiezza” ha dichiarato Eike D. Schmidt, il Direttore delle Gallerie degli Uffizi.
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