Il futuro davanti è più roseo. Ci crede anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi commentando i dati su crisi e lavoro analizzati dalla Cgia di Mestre, su bsi Istat. Secondo la ricerca - che si basa sugli ultimi sette anni - il quadro nazionale è ancora complesso ma la Toscana, nel periodo della grande crisi, ha saputo "resistere". "Oggi - spiega il governatore - ci sono basi serie per ripartire".
Tra il 2008 e il 2015 infatti - gli occupati in Toscana sono calati di 39 mila unità, con una differenza del -2,5 per cento, uno dei risultati migliori a livello nazionale, tra le grandi regioni seconda solo alla Lombardia.
"E' un dato che ovviamente non ci accontenta e che anzi ci stimola a fare il massimo per recuperare i posti di lavoro persi e per crearne di nuovi", ricorda il governatore. "Ma è anche un segnale che ci indica che abbiamo lavorato nella giusta direzione. E per questo voglio ringraziare gli imprenditori, i sindacati, i lavoratori delle imprese che hanno partecipato allo sforzo produttivo per salvare ricchezza e occupazione".
Rossi ha poi ricordato che la Regione Toscana ha cercato di dare un contributo alla ripresa mantenendo sotto la media italiana la tassazione sulle aziende, facendo attrazione di investimenti e spendendo bene i fondi europei.
"Quanto al Fondo monetario internazionale – chiosa il presidente Rossi – a me pare come il medico che ha prescritto una dieta sbagliata. Oggi l'affamatore, cioè lo stesso Fondo monetario, dichiara la propria impotenza a dominare la crisi. Io penso che sarebbe più semplice cambiare dieta, dando un calcio alle politiche di austerità e sostituendole con investimenti pubblici e privati, che creano lavoro e rilanciano la domanda di beni e consumi".
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