Cresce il lavoro in Toscana, entro fine anno si registreranno infatti un totale di oltre 50 mila nuove assunzioni su base annua. I programmi di assunzione delle imprese toscane prevedono infatti l’ingresso di 50.270 dipendenti entro il 31 dicembre 2016, con un incremento del 5% rispetto al 2015. L’indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro, mostra come la dinamica toscana sia leggermente al di sotto della media nazionale (+6%), e in rallentamento rispetto al 2015. Aumentano però le imprese che hanno effettuato o effettueranno assunzioni da qui a fine anno: sono il 20% del totale, rispetto al 18% del 2015 ed al 14% del triennio 2012-14.
Il 75% delle assunzioni è nel settore dei servizi, dove prevale il turismo; l’industria incide su un quarto delle entrate (25%), soprattutto col manifatturiero. Il settore che mostra la maggiore propensione ad assumere è però quello delle public utilities (40%). Il 40% delle assunzioni si concentra nelle imprese sotto i 10 dipendenti, e il 24% nella fascia fino a 49 dipendenti: micro e Pmi hanno però una propensione ad assumere inferiore rispetto alle medie (74%) ed alle grandi imprese (97%). La propensione ad assumere delle imprese esportatrici (32%) ed innovative (31%) è pari a quasi il doppio di quella delle imprese che non esportano o non innovano (17%).
“Nonostante la riduzione degli incentivi varati nel 2015 - afferma il presidente di Unioncamere Toscana, Andrea Sereni - le assunzioni tengono, con una propensione più spiccata per le imprese esportatrici e per quelle che innovano. Queste energie vanno valorizzate e sostenute costruendo un ambiente favorevole per chi vuol fare impresa”. Le opportunità lavorative indirizzate ai giovani sono il 58% delle assunzioni totali, leggermente al di sotto della media nazionale. Il gruppo professionale più richiesto è quello delle figure qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (41%, pari ad oltre 20mila ingressi).
Il 37% delle assunzioni interessa professionalità a bassa qualificazione, mentre la quota di fabbisogni professionali corrispondente a lavoratori di alto livello è pari al 13% (6.400 assunzioni), quattro punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale e in leggero decremento rispetto al 2015. Le figure più ricercate in tale ambito riguardano contabili e professioni assimilate (quasi 800 unità), tecnici della vendita e della distribuzione (400), analisti e progettisti di software (370), professioni sanitarie e infermieristiche (350). La quota di laureati è pari al 10%, tre punti meno della media.
La difficoltà di reperimento dei profili ricercati interessa il 12% delle assunzioni programmate, in linea con la media nazionale: i campi più interessati sono quelli delle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (22%), con punte del 45% per gli specialisti nei rapporti con il mercato e del 42% per gli analisti e progettisti di software. Difficoltà relativamente elevate si registrano anche nel raggruppamento degli artigiani ed operai specializzati (19%).