I pici e l'arte di "appiciare", ovvero di preparare a man questa pasta tipica del Senese, entrano nell'Inventario nazionale del patrimonio agroalimentare italiano.
Il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha sancito l'ammissione con un apposito decreto ha ammesso con un apposito decreto i pici in questo inventario che raccoglie i tesori dell'agroalimentare italiano, come l'arte di preparare la pizza napoletana.
Un riconoscimento di grande prestigio per i pici, alimento di origine povera, inconfondibile per la sua tipicità e provenienza, quasi identitario, e per l''appiciare', che è stato reso possibile grazie alle ricerche svolte dall'Unione dei Comuni della Valdichiana senese, che ha elaborato un dossier per l'ingresso di quest'arte nell'inventario nazionale e candidarla all'elenco dei beni immateriali Unesco.
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Lo studio ha permesso di individuare almeno diciannove feste popolari in cui i pici vengono prodotti e poi proposti, spesso come fulcro di menù anche elaborati.
Soddisfatto Andrea Rossi, presidente dell'Unione dei Comuni e sindaco di Montepulciano. "E' necessario costituire un tavolo con tutte le associazioni - sottolinea Rossi , da quelle di categoria (agricoltori, ristoratori, trasformatori) a quelle che utilizzano i pici nelle proprie feste e sagre, per mettere a punto un progetto che preveda la valorizzazione di un'eccellenza agroalimentare del nostro territorio".