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L'alluvione di Firenze del '66 Quando l'Arno invase la città

A 47 anni dalla tragedia sono numerose le immagini rimaste impresse nella memoria. Poi scattò la gara della solidarietà con gli Angeli del Fango

/ Samuele Bartolini
Mar 10 Dicembre, 2013
alluvione di firenze 4
Il 4 novembre di 47 anni fa accadde tutto alle prime ore del mattino. Le cronache raccontano che la sorpresa fu l'elemento predominante. Erano le 3 quando dalla nuova sede della Nazione, in via Paolieri, parte una telefonata alla sorveglianza degli impianti idrici dell'Anconella. L'addetto riesce a descrivere una situazione tragica, poi viene travolto dall'acqua.

L'Arno tracima in città verso le 4. Prima invade l'Oltrarno, poi l'acqua comincia a sommergere il quartiere di Santa Croce, arriva in piazza Signoria, irrompe in piazza del Duomo. Il sindaco Piero Bargellini, assediato dalle acque in Palazzo Vecchio, manda verso le 9,30 le prime richieste di aiuto. Sono ancora nitide nella memoria le impressionanti immagini delle macchine trascinate dalla furia della corrente in pieno centro storico. E poi l'arrivo dei vigili del fuoco in barca a portare i primi soccorsi ai tanti fiorentini rimasti intrappolati nelle loro case. Suscitarono orrore le sagome sbattute dalle acque che in tanti dalle finestre scambiarono per cadaveri, ma che in realtà erano manichini portati via delle sartorie e dalle boutique del centro.

Fortunatamente, però, la tragedia dell'Arno che invase Firenze lasciò un bilancio delle vittime relativamente basso. Il riserbo e la segretezza dei numeri da parte della Prefettura lasciarono molti dubbi e sospetti. La verità è stata rivelata in un documento pubblicato solo di recente. Le vittime furono 35 persone: 17 in città e 17 nei comuni della provincia. Lo dice un documento ufficiale.

È inevitabile comunque che sia rimasta nella memoria la tragedia del patrimonio artistico della città. Migliaia di volumi, tra cui preziosi manoscritti o rare opere a stampa, furono coperti di fango nei magazzini della Biblioteca Nazionale Centrale. Una delle più importanti opere pittoriche di tutti i tempi, il Crocifisso di Cimabue conservato nella Basilica di Santa Croce, fu rovinato per oltre l'80% della sua superficie.

I giorni successivi all'alluvione, invece, rappresentano il riscatto della città. Commoventi gli appelli alla solidarietà per soccorrere la culla del Rinascimento da parte di grandi personalità della cultura e dello spettacolo. Bellissimo l'arrivo degli Angeli del fango, uno dei primi esempi di mobilitazione spontanea giovanile nel XX secolo. Firenze riuscì a risollevarsi e tornare a splendere.

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