Razzie quotidiane, greggi dimezzate e danni alle stalle: lupi e canidi padroneggiano nelle campagne della Toscana. Coldiretti non ci sta e continua la mobilitazione, avviata con la manifestazione del 2 agosto dello scorso anno in Piazza Duomo a Firenze . In tutta la regione si moltiplicano assemblee con allevatori e pastori esasperati per l’impossibilità di portare avanti un duro lavoro troppo spesso vanificato dalle incursioni notturne e diurne di lupi ed ibridi lupo/cane. Le aree più colpite sono la maremma ed il senese. Solo in Maremma negli ultimi anni 300 pastori hanno alzato bandiera bianca ed hanno chiuso. Cambia anche la tipologia delle vittime: prevalentemente pecore ma anche animali più grossi come esemplari bovini allevati all'aperto, soprattutto giovani vitelli.
Gli allevatori denunciano, oltre alla ingente perdita di capi, anche danni indotti, come la diminuzione di latte prodotto dal bestiame impaurito in seguito agli attacchi con la conseguente difficoltà a mantenere gli sbocchi commerciali e la presenza sul mercato. Secondo i più recenti studi condotti dall'università di Firenze, nei boschi toscani vive una popolazione di lupi formata da 108 gruppi riproduttivi (erano 72-73 nel 2013): complessivamente si stima che la popolazione di lupi ammonti a circa 600 animali. I gruppi si stanno rafforzando anche a causa di incroci con cani randagi.
Ha dichiarato Tulio Marcelli Presidente di Coldiretti Toscana – "Le azioni sin qui intraprese non sono ancora sufficienti e molto lavoro ancora è da fare per garantire, ad un settore delicato ed importante come la zootecnia toscana, di poter avere un futuro non solo fatto di risarcimenti, ma anche di azioni preventive concrete. La politica degli indennizzi costituisce solo un palliativo ed è quanto mai insufficiente e mai tempestiva. Come del resto possiamo dire che è rimasto inattuato nelle sue parti sostanziali l’accordo del luglio 2014 che prevedeva azioni di conservazione del “Canis lupis” con interventi di prevenzione e riduzione delle predazioni. In questo accordo ci avevamo creduto – sottolinea con amarezza Marcelli – ma allo stato delle cose ci troviamo costretti a ritirare la nostra firma per denunciarne con forza la mancata attuazione”.
Aggiunge Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana – "Chiediamo l’approvazione e l’immediato avvio del piano di conservazione e gestione del lupo in seno alla Conferenza Stato Regioni, inoltre chiediamo di procedere all’immediata realizzazione di piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi attraverso la collaborazione con i diversi Corpi di polizia. Inoltre – continua De Concilio – chiediamo alla Regione di rendere disponibili risorse finanziarie complementari per sostenere interventi di prevenzione in grado di limitare eventuali azioni di predazione su bestiame domestico e ridurre la conflittualità tra presenza dei lupi e le attività legate alla pastorizia.
"Infine – conclude De Concilio – occorre promuovere misure di sostegno agli investimenti delle imprese zootecniche che sono costrette a modificare l’organizzazione del proprio ciclo produttivo per limitare il rischio di attacchi al bestiame. La misura dovrà essere accompagnata da un sostegno al reddito per compensare la perdita di produzione nel periodo necessario ad attivare i nuovi investimenti strutturali”.
Ambiente/ARTICOLO
L'allarme di Coldiretti: i lupi stanno dilaniando l'economia toscana
Continua la mobilitazione di Coldiretti Toscana a difesa del diritto di fare impresa degli allevatori vittime di danni da lupi ed ibridi

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