Cultura/ARTICOLO

La Vittoria virtuale di Fontana

Una scultura oggi non più esistente, torna a vivere grazie alla XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara e al laboratorio PERCRO della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Lucio Fontana, Vittoria,1935, courtesy Centro Studi e Archivio della Comunicazione Università di Parma
La Vittoria, enorme scultura in gesso bianco, venne realizzata dall’artista per la Sala della Vittoria del Salone d’Onore della VI Triennale di Milano nel 1936. L’enorme gruppo scultoreo fu costruito in poco più di un mese dopo le conquiste italiane in Etiopia e l’ingresso trionfale di Mussolini a Milano. La figura femminile, chiaramente ispirata alla Nike di Samotracia, ma di dimensioni ben più imponenti, era accompagnata da una coppia di cavalli rampanti e poggiava su un piedistallo che riportava le parole del celebre discorso di Mussolini sul successo in Africa.
L’opera si inseriva nella scenografia monumentale di Edoardo Persico, a cui era stata affidata la concezione generale della Sala, e si integrava con i fotomosaici dei grandi condottieri romani del pittore Marcello Nizzoli e con gli interventi dell’architetto Giancarlo Palanti. Lo spazio era reso surreale dall’esasperazione del bianco: non solo l’allestimento era bianco, ma era illuminato da 144 lampadine che rendevano il candore accecante.
Come molti degli interventi monumentali dell’epoca, il complesso era concepito per colpire lo spettatore ma non per durare: il gruppo di Fontana è quindi andato distrutto dopo quell’occasione.
Il laboratorio PERCRO effettuerà in 35 giorni la ricostruzione tridimensionale del modello digitale della scultura, partendo da alcune riproduzioni fotografiche conservate allo Csac di Parma, che costituiscono le uniche testimonianze visive disponibili. Il risultato sarà un vero ambiente digitale, in grado di far vivere allo spettatore l’esperienza unica di un’interazione visiva e tattile con l’opera oggi distrutta.

PERCRO è un laboratorio del Centro di Eccellenza per l'Ingegneria dell'Informazione, della Comunicazione e della Percezione (CEIICP) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ha un’esperienza pluriennale nel campo dell’ideazione e realizzazione di sistemi virtuali immersivi, in particolare nel campo dei Beni Culturali, ma anche della medicina e dell’industria. Negli ultimi anni PERCRO ha curato, tra le altre cose, la realizzazione di interi musei virtuali, tra cui il Museo Virtuale della Scultura di Pietrasanta.

L’opera di Lucio Fontana, costituisce, insieme alla produzione monumentale di Libero Andreotti, Aldo Buttini, Leonardo Bistolfi, Arturo Dazzi, Liu Kaiqu, Arturo Martini, Fausto Melotti, Alina Szapoczinkow, Dymitr Szwarc, Adolfo Wildt ed altri, l’anima storica della mostra. Le opere di questi autori, oltre a rappresentare un significativo esempio della statuaria retorica e simbolistica del Novecento, faranno pertanto da premessa ai progetti più concettuali e sperimentali della contemporaneità.