La Via Francigena italiana protrebbe diventare Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco: la candidatura sta partendo proprio in questi giorni e la Toscana si è proposta come capofila del progetto, avendo da sempre puntato a livello culturale e turistico sull'antica strada di pellegrinaggio, che ogni anno viene percorsa da sempre più viaggiatori.
Tra i tratti più affascinanti della Francigena in Toscana c’è sicuramente il percorso che si snoda nelle Terre di Siena: 120 chilometri da San Gimignano a Radicofani passando per borghi medievali e dolci colline, filari di cipressi e boschi d’ombra dove riposare.
San Gimignano, la città delle torri, erette nel Medioevo come simbolo di potere, è nata proprio intorno alla Francigena, che passava dalle colline per evitare le paludi sottostanti. Qui dentro il Duomo si possono ammirare gli affreschi di Domenico Ghirlandaio, Benozzo Gozzoli e lo straordinario Giudizio Universale di Taddeo di Bartolo, mentre dalla cima della Torre Grossa si gode un panorama unico sulla Valdelsa.
Preseguendo verso Monteriggioni si incontra Abbadia a Isola, il borgo nato intorno all’abbazia costruita nell’anno Mille nelle terre che all’epoca erano paludose: per questo la chiesa sembrava galleggiare sopra le acque, come si può ancora oggi vedere in uno degli affreschi.
Il moderno pellegrino attraversa campi dorati di grano e un boschetto per arrivare a Monteriggioni, il castello costruito nel Duecento per difendere la Repubblica di Siena dalla minaccia fiorentina, ultima tappa prima di entrare nella città del Palio. Qui soggiornò anche Dante, che nell’Inferno ricorda la città che “di torri si corona”.
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La Francigena attraversa Siena da Porta Camollia a Porta Romana: tappa obbligata il Santa Maria della Scala, dove i pellegrini venivano ristorati, curati e rifoccilati in attesa di ripartire per il loro viaggio. Il complesso davanti al Duomo nel Medioevo era uno dei più grandi ospedali di tutta Europa e un vero crocevia di culture: ancora oggi è uno scrigno di tesori d’arte, come gli affeschi di Domenico di Bartolo nella Sala del Pellegrinaio. Qui si possono ammirare anche le statue originali scolpite da Jacopo della Quercia per Fonte Gaia in Piazza del Campo, che all’inizio del Novecento furono sostituite perché si stavano rovinando.
Fuori Siena, la Francigena continua fino a Monteroni d’Arbia, Buonconvento e San Quirico d’Orcia, con la sua splendida Collegiata a metà tra il gotico e il romanico. Nelle campagne intono a San Quirico si possono ammirare dal vivo due delle icone più note della Toscana all’estero: il boschetto di cipressi dei Triboli e la Cappella della Madonna di Vitaleta.
Infine l'antica strada arriva a Bagno Vignoni, con la sua Piazza delle Sorgenti, la grande vasca termale al centro del borgo che durante la notte circonda le strade di nebbia: ideale per una sosta rilassante. L'ultima tappa conduce a Radicofani e Acquapendente, dove la Francigena esce dalla Toscana tra un mare di colline che sembrano pettinate dal vento, sovrastate dalla fierezza del Monte Amiata.