Cultura/ARTICOLO

La tradizione della scultura lignea in Valtiberina

Madonne e crocifissi in un’arte con una forte caratterizzazione popolare

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013

La tradizione della scultura devozionale in legno in Toscana affonda le sue radici nell’Alto Medioevo. In Valtiberina le opere dei grandi maestri dell’intaglio trovano importanti esempi in chiese ed edifici sacri, a partire dal bellissimo Volto Santo della Cattedrale di San Sepolcro, un crocifisso ligneo di grandi dimensioni conservato nella cappella della navata sinistra. Come molti altri monumenti di questo tipo le origini del Volto Santo (da non confondersi con quello altrettanto famoso di Lucca) sono ignote, anche se è certo che esso venisse già venerato alla metà del Trecento. Scolpito in legno di noce, le sue origini dovrebbero risalire all’epoca carolingia, così come ipotizzato dagli studi compiuti durante il restauro del 1989. Durante il Medioevo tra Arezzo e la Valtiberina si sviluppò una ricca produzione di “madonne col bambino”, ispirate inizialmente alla tradizionale iconografia bizantina: una di queste, con la firma di “prete Martino”, conservata precedentemente nella chiesa abbaziale di Borgo San Sepolcro, è oggi esposta al Museo di Berlino. Se questo tipo di Madonne risentivano di un’ipostazione rigida e formale sul modello orientale, la scuola Valtiberina tra XII e XIII secolo seppe esprimere nuove tendenze riallacciandosi ai fervori artistici che percorrevano la Toscana. L’esempio più importante in questo senso è sicuramente la Madonna con il bambino attribuita a Tino di Camaino (Badia di San Bartolomeo ad Anghiari), che per la vivacità della scena e soluzioni del panneggio, sembra ispirata alla scultura del suo maestro Giovanni Pisano. Di un periodo successivo è invece la Vergine Annunziata di Jacopo della Quercia, conservata al Museo Taglieschi di Anghiari: si tratta di un lavoro di pregevole fattura, che segna la maturità di un tradizione artistica nata utilizzando materiali poveri e sviluppatasi grazie ad una perizia artigiana che coinvolgeva diverse tecniche e professionalità. Oggi le sculture lignee sono conservate in teche a temperatura costante per evitare che gli sbalzi deformino il legno e di conseguenza anche i colori.