La Toscana riesce a mettere gli occhi anche su Plutone. C'è un sensore creato alla Selex di Campi Bisenzio (Firenze) a bordo di New Horizons, la sonda spaziale della Nasa che ha raggiunto Plutone e i confini del sistema solare.
Per la precisione, lo stabilimento toscano ha messo a punto un sensore di assetto stellare di tipologia A-STR (Autonomous Star Tracker), transitando a 'soli' 12.500 chilometri da Plutone, una distanza irrisoria se si pensa alla distanza percorsa dalla sonda. Chiamato "Star Camera" dalla NASA il sensore stellare di bordo ha guidato la sonda della missione NASA New Horizons fino a Plutone, ed è l'unico contributo italiano alla missione statunitense per lo studio di Plutone.
L'A-STR per New Horizons consente alla sonda di orientarsi nello spazio così da trasmettere i propri dati a Terra ed è stato integrato nella sonda della NASA ben 11 anni fa, nel 2004. La versione utilizzata in questa missione è costituita da un doppio sensore che consente il funzionamento dell’apparato sia durante le fasi di rotazione della sonda (che ruota su se stessa durante la fase di crociera), sia quando la sonda è stabilmente puntata verso il pianeta.
Grazie al software di bordo, il sensore stellare italiano comunica al computer di bordo l’assetto del veicolo per consentire il corretto puntamento dei suoi strumenti verso Plutone.
"Un successo costruito anni fa - sottolinea il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nel commentare la notizia - ma che oggi rappresenta una conferma di quanto da tempo la nostra regione abbia raggiunto livelli di eccellenza mondiale nei settori di avanguardia. Non a caso abbiamo sempre lavorato alla valorizzazione della presenza di Selex in Toscana per il suo straordinario patrimonio di competenze e capacità produttive in settori quale quello spaziale. Oggi più che mai possiamo considerare Selex un gioiello di cui la Toscana deve essere orgogliosa, insieme a tutto il paese".
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