Made in Toscana/ARTICOLO

La Toscana della ricerca si incontra a Firenze

I responsabili dei 26 progetti finanziati con 14 mln dalla Regione a scuola di rendicontazione sui fondi ricevuti

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
ricerca
La Toscana della ricerca si è incontrata oggi a Firenze: i responsabili scientifici dei 26 progetti innovativi che hanno vinto il bando della Regione sono stati invitati a Palazzo Strozzi Sacrati per una lezione su come rendicontare i fondi ricevuti. La Regione ha infatti investito 14 milioni di euro nelle idee più all’avanguardia presentate dalle università e dai centri di ricerca toscani, che dovranno presentare una accurata relazione su come sono stati spesi i fondi.
“Uno sforzo notevole che ci rende orgogliosi – sottolinea Stella Targetti, vicepresidente regionale e assessore con delega alla ricerca – il sistema della ricerca, che di per sé è già una industria, può a sua volta generare la nascita di nuove realtà produttive”.

Una iniziativa che avrà importanti ricadute occupazionali: sono infatti circa 120 i giovani ricercatori che lavoreranno per due anni si progetti vincitori, che saranno scelti attraverso procedure trasparenti e garantiste rispetto ai loro diritti con assegni di ricerca, collaborazioni, incarichi a tempo determinato.
E non finisce qui: si tratta di idee molto creative e applicabili concretamente all’industria che potranno iniettare nuova linfa in tutto il sistema produttivo toscano.
Si va dai robot subacquei – che vanno a caccia “tesori” sottomarini - fino agli edifici coperti da giardini rampicanti, che permettono di risparmiare energia. Dal Dipartimento di meccanica dell’Università di Firenze arriva una rivoluzione nella fruizione delle opere d’arte: i ricercatori metteranno a punto un nuovo sistema che trasformerà i quadri bidimensionali in modelli a 3 dimensioni, che le persone non vedenti potranno così apprezzare attraverso il tatto.

Basata sull’arte anche l’iniziativa del Consorzio interuniversitario per la scienza e la tecnologia dei materiali, a cui lavorerà l’Università di Pisa, la Scuola Normale e il Cnr, che analizzeranno la composizione chimica e strutturale delle opere d’arte contemporanea, per capire come conservale per il futuro.
Tra i vincitori del bando anche un sistema innovativo per salvare le torri di San Gimignano da possibili terremoti: il gruppo del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Siena, guidato dal professor Dario Albarello, si servirà di metodologie di studio non invasive e "leggere", in particolare tecnologie Radar che valuteranno a distanza la vibrazione degli edifici sotto l'azione di un possibile evento sismico, misurando le vibrazioni ambientali presenti naturalmente sulla superficie del terreno.

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