Torna a nuova vita il marchio di calzature fondato da Stefano Bemer, maestro calzolaio scomparso a luglio dell'anno scorso a Firenze. L'idea è di Tommaso Melani e la famiglia Gori della Scuola del Cuoio, che hanno acquisito il brand e la società Stefano Bemer e il 19 giugno inaugureranno la nuova sede della bottega in via San Niccolò. Una bottega che trova spazio in una chiesetta sconsacrata, interamente ristrutturata, divenuta sede di laboratorio, uffici e negozio.
La storica bottega di Bemer si trovava invece in San Frediano, un luogo divenuto simbolo dei maestri calzolai della città perché qui fu ospitato per nove mesi, nel 2001, l'attore Daniel Day Lewis, che decise di imparare da Bemer l'arte della creazione di scarpe su misura.
Sono passati esattamente 30 anni da quando Bemer aprì la sua prima bottega a Greve in Chianti, suo paese natale, per poi trasferirsi quattro anni dopo a San Frediano. Appassionato al mestiere e di grande talento, dapprima riparava le calzature, poi decise di creare le sue, rigorosamente a mano, con pellami pregiati. Con questa stessa passione la Scuola del Cuoio, un'azienda a conduzione familiare fondata nel 1950 all'interno del Monastero di Santa Croce, ha deciso di portare avanti l'eredità del fondatore.
Più che un'acquisizione i nuovi proprietari sembrano volerla definire un 'matrimonio': l'invito all'inaugurazione della sede ricorda l'usanza dei matrimoni che prevede che la sposa indossi qualcosa di nuovo, di prestato, di vecchio e di blu. Così - secondo la Scuola del Cuoio - anche all'inaugurazione ci sarà qualcosa di vecchio (l'eredità del marchio), di nuovo (l'ottimismo verso il futuro del brand), di prestato (una Mini Traveller Innocenti appartenuta a Stefano Bemer), di blu (le scatole in legno nelle quali sono consegnate le scarpe). Inoltre, come vuole un'antica tradizione scozzese che prevede che lo sposo metta una moneta sotto il suo piede sinistro, ogni scatola di scarpe su misura firmata Stefano Bemer sarà consegnata con una moneta six pence in argento.