Salute/ARTICOLO

La salute al tempo della crisi: l'impatto sulle famiglie

Come cambia lo stile di vita delle famiglie toscane e cambia l'uso dei servizi sanitari

/ Costanza Baldini
Mar 10 Dicembre, 2013
La salute al tempo della crisi
In Toscana come nel resto del paese dal 2007 al 2013 la crisi è andata via via peggiorando. Il reddito delle famiglie si è ridotto del 14% e sono peggiorati anche gli indicatori occupazionali con un tasso di disoccupazione generale al 9% e giovanile al 22%. Questi i disarmanti dati dell’Irpet che spiegano chiaramente il fenomeno che contraendo il loro potere d’acquisto porta le famiglie toscane a modificare i propri comportamenti nella vita di tutti i giorni.

La crisi economica mondiale interferisce con molte dimensioni del benessere tra cui la salute
. Per approfondire la relazione tra crisi economica e salute in Toscana, l'Ars (Agenzia Regionale di Sanità) ha prodotto il rapporto "Crisi economica, stato di salute e ricorso ai servizi in Toscana": il rapporto verrà presentato al convegno "Gli effetti della crisi economica sulla salute della popolazione toscana. Come cambia il ricorso ai servizi?", che si terrà il 24 ottobre dalle 9 alle 13.30 al Convitto della Calza, piazza della Calza 6, a Firenze.

I dati toscani su fumo, alcol, sedentarietà, uso di droghe sembrano indicare che la crisi incide maggiormente su alcuni gruppi della popolazione, spesso su quelli più fragili dal punto di vista socio-economico. Non mancano però eccezioni alla regola.

Crisi e fumo - In Toscana il numero dei fumatori è passato dal 35% del 1980 al 23% del 2007 (ultimo anno prima della crisi), in calo costante come in Italia. Nel periodo di crisi la percentuale dei fumatori in Toscana è sostanzialmente stabile: si registra un leggero incremento indipendentemente dal genere, solo nei più istruiti. Con la crisi cresce la vendita dei trinciati (tabacco sfuso) e cala quella delle sigarette, segnale di un maggiore orientamento dei consumatori verso prodotti più economici.

Crisi e alcol - La Toscana si è sempre caratterizzata, rispetto all'Italia, per un maggior numero di bevitori, soprattutto di vino, e per una maggiore quantità media di alcol consumata pro capite. In Toscana (come in Italia) la quantità di alcol consumata è in riduzione costante fin dagli anni '60, e nel periodo della crisi continua a ridursi con lo stesso ritmo degli anni immediatamente precedenti. Durante la recessione economica, in Toscana continua a diminuire - come prima della crisi - il cosiddetto "consumo a rischio" di alcol (cioè oltre 40 grammi al giorno per gli uomini, oltre 20 grammi per le donne). Nella popolazione generale si accentua la diminuzione del consumo smodato di alcol (le cosiddette "abbuffate" di alcol o binge drinking, cioè almeno 6 bicchieri di qualunque bevanda alcolica in un'unica occasione). Il binge drinking è aumentato invece tra i disoccupati, in particolare tra quelli in cerca di nuova occupazione. Ciò fa pensare che la recessione concorra in modo marginale a ridurre il consumo di alcol a livello generale, ma giochi invece un ruolo non secondario nel favorire il bere problematico nelle classi sociali più svantaggiate.

Crisi e attività fisica, alimentazione e peso corporeo - Con la crisi si accentua la riduzione di consumatori di carne bovina in Toscana, con un effetto paradossalmente benefico per la salute. Purtroppo però, dal 2010-2012 è diminuito anche il consumo di frutta, pesce, e latte, alimenti protettivi per molte malattie della vecchiaia. Nel periodo pre-crisi (2000-2007), la popolazione sedentaria in Toscana si era assestata intorno al 35% (rispetto al 40% dell'Italia), mentre cresceva progressivamente la quota di chi praticava una qualche attività sportiva. Con la crisi aumentano lievemente i sedentari, soprattutto tra i meno scolarizzati. Un effetto benefico della crisi è il rallentamento del trend storico in aumento del sovrappeso, in Toscana come in Italia: questo potrebbe essere la diretta conseguenza della riduzione dei consumi alimentari. Con l'avvento della crisi si accentuano in Italia e in Toscana le differenze di classe sociale, con una prevalenza dell'obesità e del sovrappeso maggiore nei meno istruiti.

Crisi e consumo di droghe - Anche nel periodo della crisi è in aumento nei giovani toscani l'uso di tutte le tipologie di sostanze (tranne l'eroina, il cui consumo resta stazionario), probabilmente a causa della riduzione dei costi sul mercato illecito e della facilità di approvvigionamento anche in internet. Per lo stesso motivo si accentua con la crisi anche il fenomeno della poliassunzione (mix di sostanze diverse).

Crisi e malattie – Sappiamo che, con la crisi economica, aumenta la probabilità di episodi di violenza, omicidi, suicidi e tentati suicidi, ed aumenta il consumo di farmaci ansiolitici e antidepressivi. Anche se non disponiamo ancora di dati aggiornati al 2012, possiamo affermare che con l'acuirsi della crisi la costante diminuzione del tasso di suicidio, evidente negli ultimi 20 anni in Toscana e in Italia, si interrompe. Dalla letteratura internazionale sappiamo anche che, in situazioni di deprivazione materiale, è frequente riscontrare un peggioramento delle malattie cardiovascolari, respiratorie e materno infantili. Al momento, in Toscana la crisi non sembra invece aver modificato gli andamenti di queste malattie.

Crisi e ambiente - La crisi può produrre alcuni paradossali effetti benefici sull'ambiente. Si è infatti fortemente ridotto in Toscana (come in Italia) l'uso dei mezzi privati, con una conseguente diminuzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera, in particolare nei centri urbani. Per lo stesso motivo anche gli incidenti stradali, in costante aumento fino al 2006, hanno cominciato a ridursi con l'inizio della crisi e sono tuttora in diminuzione. Alla lunga gli effetti benefici della crisi sull'ambiente potrebbero però essere controbilanciati da quelli negativi indotti dall'esaurirsi delle risorse pubbliche e degli investimenti pubblici e privati per la tutela ambientale.

Da non sottovalutare anche gli effetti della crisi sui servizi sanitari. In Toscana si sono applicati sistemi di compartecipazione della spesa modulati per capacità contributiva degli assistiti tutelando così le fasce più deboli. L’Ars continua a monitorare l’impatto sociale e sanitario della crisi e l’efficacia delle politiche di contenimento della Regione Toscana.
Anche se in modo non ancora evidente per la domanda di salute e per gli stili di vita stanno dunque aumentando le differenze fra i diversi strati sociali della popolazione, pur con qualche eccezione risultano più svantaggiati i meno abbienti, meno svantaggiato chi ha più risorse economiche e culturali.

ll convegno potrà essere seguito anche in diretta streaming sul sito web ARS, www.ars.toscana.it, e su Twitter con l'hashtag #crisiesalutetoscana.