Il Maggio Musicale Fiorentino inaugura la stagione d’opera, balletto e concerti 2017/2018 con l’opera 'La rondine' di Giacomo Puccini. La rondine arriva a Firenze città dove non è mai stata rappresentata. La partitura completata nell'aprile 1916 dopo l'entrata in guerra dell'Italia fu rimaneggiata da Puccini in diversi momenti. Per l’inaugurazione della stagione, il Maggio presenta la versione originale e un nuovo allestimento concepito dal regista Denis Krief che firma anche scene e costumi e luci. Sul podio Valerio Galli che torna al Maggio immediatamente dopo aver diretto Tosca, l’ultimo dei tre titoli della “maratona” pucciniana con Butterfly e Bohème, che ha riscosso un grande successo di pubblico.
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Puccini, dopo la tiepida accoglienza che l’opera ottenne a Bologna, in occasione della prima italiana pochi mesi dopo il trionfo monegasco, disse della Rondine: “Vedranno i posteri che bijou!”. Fu forse a causa del soggetto che il pubblico bolognese e la critica si mostrarono disorientati e scettici: si attendevano un'operetta o un'opera di passioni ardenti come Puccini - l’operista italiano par excellence dell’epoca - li aveva abituati con titoli come Manon Lescaut, Bohème, Tosca, Butterfly e La fanciulla del West e si trovarono di fronte una commedia borghese che si concludeva con la rinuncia da parte della protagonista Magda al grande amore per il giovane Ruggero, conscia di non poter accettare la vita semplice e povera che l'innamorato le prospettava, per ritornare dal vecchio amante, un ricco banchiere e riprendere una tranche de vie cittadina e sfarzosa.
L’opera quindi, salvo poche occasioni, uscì dai cartelloni dei teatri e divenne una delle sue meno rappresentate in assoluto considerata addirittura un’opera minore. Tuttavia Puccini aveva ragione: La rondine è un vero gioiello, un lavoro di primo piano della maturità artistica di Puccini. È un'opera in cui vi è tutto il compositore: dal canto di conversazione già sperimentato fin da Bohème in cui si aprono squarci lirici affascinanti, alla sottigliezza psicologica con cui sono tratteggiati musicalmente i vari personaggi, dall'uso di motivi ricorrenti che accompagnano i protagonisti ad una strumentazione raffinata. Ed ancora una pittura d'ambiente parigino perfetta, stavolta non di poveri, affamati e infreddoliti bohémiennes ma di una gioventù dorata che passa il tempo fra feste, locali alla moda e puntate in Costa Azzurra e un uso sapiente e originale dei ritmi di danza, dal preminente valzer a balli più moderni come l'one step o lo slow fox.
In breve la trama: la cortigiana Magda de Civry, mantenuta dal banchiere Rambaldo, conosce durante un festeggiamento a casa propria il giovane Ruggero Lastouc, da poco giunto dalla provincia. Essa lo raggiunge in incognito in un locale parigino e qui si innamora di lui. Come una rondine in fuga verso il sole, Magda abbandona il banchiere e va a vivere con Ruggero in Costa Azzurra. A corto di denaro il giovane scrive ai genitori e chiede il consenso a sposare l'amata, che gli viene concesso. Tuttavia la prospettiva di appartenere totalmente a qualcuno e di dover rinunciare alla vita brillante spinge Magda a tornare da Rambaldo.
Per informazioni:
http://www.operadifirenze.it/
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