La Provincia di Grosseto ha adottato il Piano Provinciale per la pesca marittima e l'acquacoltura. Visti gli ottimi risultati ottenuti con il piano 2010, quello 2011 ricalca la programmazione precedente, frutto della concertazione al Tavolo Blu, istituito dalla Provincia, con la partecipazione di operatori della pesca, dell'acquacoltura e dell'economia del mare in genere.
Il piano provinciale è un atto di indirizzo che, oltre a dare un quadro conoscitivo sullo stato dell'arte del settore della provincia di Grosseto, indica anche obiettivi, strategie e la ripartizione delle risorse nel comparto.
"La pesca e l'acquacoltura - spiegano Gianfranco Chelini, assessore provinciale all'Economia del Mare e Enzo Rossi, assessore allo Sviluppo Rurale - svolgono un ruolo importante nell'economia del territorio per numero di imbarcazioni e di unità lavorative coinvolte, e per la correlazione economica con altri settori, a partire dall'agroalimentare fino al turistico. "
Sostanziale l'investimento varato dalla Provincia, pari a 1 milione di euro, che con gli investimenti dei privati, genera un movimento di interessi di 2 milioni, che daranno slancio all'economia del settore. Della somma totale, poco più di 300 mila euro sono destinati all'ammodernamento delle banchine dei porti di pesca, circa 25 mila saranno utilizzati per migliorare la tracciabilità e l'igiene del pescato, mentre alla pesca in acque interne andranno circa 33 mila euro. Per la pescaturismo sono stati stanziati 50 mila euro, mentre è di quasi 500 mila euro l'investimento per l'acquacoltura.
Pesca e acquacoltura insieme, comprese le attività di servizio connesse, occupano circa 1000 persone e producono un fatturato di oltre 38 milioni di euro.
Con circa 208 km di costa, il territorio grossetano conta 10 porti o approdi in cui trovano ormeggio 172 imbarcazioni per la pesca professionale. Il fatturato globale stimato si aggira intorno ai 18 milioni di euro compresi i servizi connessi e in comune con la piscicoltura.
La filiera ittica è composta da 12 imprese fra impianti di acquicoltura a terra, a mare e strutture di trasformazione, che occupano nel complesso circa 150 addetti, oltre a tecnici e figure professionali fortemente specializzate. Il fatturato complessivo è stimato intorno ai 20 milioni di euro e ottime potenzialità, in termini di indotto, sono espresse dal prolungamento della filiera alle fasi di trasformazione.
" É importante investire in questo settore, perché con una buona performace di spesa possiamo aspirare a gestire risorse inutilizzati da altre province, risorse che la Provincia di Grosseto vuole impiegare verso uno sviluppo sostenibile delle attività legate all'economia del mare" dichiara l'assessore Chelini.