Musica/ARTICOLO

'La mia storia', Ornella Vanoni al Teatro Verdi di Firenze

L'artista porta sul palco del teatro fiorentino i grandi successi della sua carriera musicale. Appuntamento il prossimo 16 aprile

/ Redazione
Ven 13 Aprile, 2018
Ornella Vanoni

Una carriera segnata da brani che hanno fatto un'epoca, un'artista che è saputa rimanere sulla breccia con la inconfondibile voce. Lei è Ornella Vanoni che torna sul palco del Teatro Verdi di Firenze il prossimo 16 aprile con lo spettacolo 'La mia storia', un racconto in musica del percorso artistico della Vanoni iniziato  al Piccolo di Milano negli anni ’60. La cantante sarà affiancata sul palco da un quartetto formato da Roberto Cipelli al pianoforte, Bebo Ferra alla chitarra, Loris Leo Lari al contrabbasso e Piero Salvatori al violoncello.

Intanto è uscita anche “Un Pugno di Stelle” (Sony Music), raccolta in 3 CD delle canzoni che hanno segnato la storia della “signora della canzone italiana”. Tra i brani anche  “Imparare ad amarsi” presentato all’ultimo del Festival di Sanremo in trio con Bungaro e Pacifico, a cui è andato il premio “Sergio Endrigo” per la migliore interpretazione e il premio Dopofestival “Baglioni d’Oro” alla migliore canzone secondo i cantanti in gara.

L’altro inedito presente nella raccolta  è "Gira in cerchi la vita", cover di un brano del cantante e musicista israeliano Idan Raichel. Il primo CD "Imparare ad amarsi" è dedicato ai duetti con artisti che hanno fatto la storia della musica italiana. Il secondo "Una bellissima ragazza" raccoglie i maggiori successi dell'artista dagli anni '90 al 2013. Il terzo "L'appuntamento" è una selezione di brani storici e più significativi di Ornella Vanoni.

Una carriera straordinaria e irripetibile quella di Ornella, segnata da frequenti "digressioni" stilistiche ma sempre nel segno di una grande coerenza. Una continua ricerca musicale che l'ha portata a collaborare e a duettare con i big della musica internazionale: il rapporto artistico ed umano con Gino Paoli, che resta tra le storie più belle della nostra canzone; con i produttori Sergio Bardotti e Mario Lavezzi; e poi con il Brasile di Vinicius de Moraes e Toquinho; l’America jazz di George Benson, Gil Evans e Herbie Hancock.