Innovazione/ARTICOLO

La felicità aiuta a preservare i circuiti neuronali del cervello

La scoperta dell'Università di Pisa è stata pubblicata su 'eNeuro', la rivista open-access della American Society for Neuroscience

/ Redazione
Mer 21 Giugno, 2017
Felicità

Se accarezzate un cane, baciate il vostro fidanzato/fidanzata o vi fate una bella risata con gli amici dopo il lavoro il vostro corpo produce serotonina un neurotrasmettitore conosciuto anche con il nome di “molecola della felicità”. Una ricerca dell'Università di Pisa ha scoperto che questa molecola è essenziale per “preservare” i circuiti neuronali, sia durante lo sviluppo, che è notoriamente un periodo in cui il cervello possiede una spiccata plasticità, sia nel corso della vita adulta. Insomma riassumendo essere felici fa bene al cervello.

La notizia è stata pubblicata sulla rivista eNeuro, il giornale open-access della American Society for Neuroscience. I ricercatori responsabili di questa scoperta fanno parte del gruppo di ricerca del professore Massimo Pasqualetti del dipartimento di Biologia, e sono gli stessi che alcuni anni fa “fotografarono” per la prima volta come il cervello si sviluppa in assenza di serotonina.

In particolare, la scoperta è stata possibile grazie all’utilizzo di raffinate tecniche di genetica molecolare, che hanno consentito di generare topi di laboratorio in cui è stato possibile “spegnere” la produzione della serotonina nel cervello, ed alla possibilità di visualizzare in maniera selettiva i neuroni serotoninergici e le loro fibre nervose, mediante metodiche di microscopia confocale.

Questa scoperta - ha dichiarato il professor Massimo Pasqualetti - dimostra per la prima volta che i neuroni serotoninergici possiedono, durante l’intero corso della vita, una straordinaria plasticità che li rende capaci di riadattare la propria struttura in risposta a cambiamenti del livello della serotonina cerebrale. Durante l’arco della nostra vita, fattori genetici, specifici trattamenti farmacologici, oppure molteplici fattori ambientali come lo stress o una dieta povera di triptofano, possono portare ad uno sbilanciamento dei livelli di serotonina nel cervello. Alla luce di queste nuove scoperte, emerge la possibilità che questi fattori possano modificare la struttura anatomica dei neuroni serotoninergici interferendo con il loro normale funzionamento. Questi risultati inoltre contribuiscono a svelare come uno sbilanciamento dei livelli di questo importante neurotrasmettitore possa contribuire all’insorgenza di patologie neuropsichiatriche come i disturbi dell’umore”.