Che la Toscana sia una meta ambita dai turisti di tutto il mondo è un fatto noto. E i numeri, costantemente in crescita, sono lì per dimostracelo. Ma se la Toscana è ovunque bella - giusto per citare uno slogan promozionale ormai noto - è altrettanto vero che non tutti i luoghi di Toscana sono ugualmente valorizzati e premiati dai visitatori. Tra quelli che raggiungono Firenze, ad esempio, solo uno su cento decide poi di raggiungere anche la zona costiera.
È proprio per promuovere al meglio questa fascia di terra bagnata dal mare, così variegata e universalmente unica, che la Regione Toscana, in sinergia con tutte le rappresentanze del territorio, ha pensato bene di realizzare un nuovo brand per la promozione di questa porzione di territorio. Alla fine di un lungo e partecipato percorso di analisi, confronti, discussioni e condivisioni d'idee, in un caldo pomeriggio di mezza estate, proprio nel cuore del porto di Pisa ha deciso di presentare per la prima volta il logo "Costa Toscana". «Abbiamo fatto qualcosa d'importante. Abbiamo scoperto una sinergia autentica» racconta con soddisfazione il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, che poi non si lascia scappare un commento carico di soddisfazione e appartenenza per «questa nostra costa così eterogenea per immagini e storia». E così cita le differenze culturali, gli influssi delle civiltà più antiche, dai liguri apuani agli etruschi. «Percorrere la costa toscana significa stabilire un rapporto diretta tra storia, cultura e natura» ha aggiunto.
«Con questo percorso abbiamo imparato a fare gioco di squadra, valorizzando le dote di ciascuno di noi» ha detto a Marina di Pisa l'assessore alle attività produttive della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo. «Non più percorsi individuali e poco organici. Nessun ulteriore dispendio di energie per promuovere le nostre eccellenze. Questo è un percorso che faremo insieme. Abbiamo costruito gli strumenti, ora non resta che lavorare per l'obiettivo comune».
Il logo - sintetico e geometrico, frutto di un lavoro concettuale durato non poco - si porterò dietro uno slogan più esplicito (“Tesori di mare, tesori di terra”) e una variante speciale dedicata all'arcipelago toscano ("Isole Toscane"). Una declinazione che si differenzia per un solo piccolo particolare: se da una parte ci sono dei cipressi stilizzati, dall'altra ci sono i pini. In entrambi sopravvive però quella torre di avvistamento che, come ha ben spiegato il direttore di Toscana promozione turistica, Alberto Peruzzini, «sta sulla costa ma guarda il mare». E ovviamente anche da mare, guardando a terra, si può scorgere la torre. Una reciprocità che strizza l'occhio anche all'entroterra. Perché la qualità sta sulla costa come all'interno. «Chi sceglie di fare una vacanza sulla costa della Toscana lo fa perché c'è la Toscana intorno».
Quindi quello appena presentato non è solo un logo, ma un'idea nuova di promozione congiunto del territorio. Dietro a questa immagine che un prodotto turistico complesso che, nel suo insieme, rappresenta l'immagine dell'intera Toscana. Una visione unitaria che coinvolge direttamente i Comuni del territorio, tutti partecipi e tutti coesi per raccontare la bellezza della costa toscana anche al di là dei confini nazionali. Non è un caso che il brand (con tutto ciò che ne consegue) arriverà presto nelle principali fiere internazionali. Da Londra a Mosca passando per la Germania fino a raggiungere i mercati nordeuropei.
Il logo nasce su iniziativa della Commissione istituzionale ripresa economico-sociale Toscana costiera del Consiglio Regionale. E il suo presidente Antonio Mazzeo, più di ogni altro, è profondamente convinto che questo brand non sia nato per superare le specificità dei territori, ma per promuovere congiuntamente tutte queste bellezze in giro per il mondo. Come? Destagionalizzando, promuovendo il turismo nei parchi, il cibo, il wedding tourism e i percorsi in bicicletta. «Inizieremo presentando pacchetti turistici nell'est europeo grazie a un accordo con Ryanair» aggiunge Mazzeo. Ma ci saranno anche campagne ad hoc, come quella a breve sarà ospitata sulle pagine del National Geographic.