Cultura/ARTICOLO

Jacopo Ligozzi a Palazzo Pitti In mostra 100 opere dal mondo

Dal 27 maggio al 28 settembre l'esposizione che raccoglie tutta la produzione del pittore attivo alla corte medicea

/ Redazione
Lun 26 Maggio, 2014

Oltre un centinaio di opere in mostra, con prestigiosi prestiti internazionali dal Metropolitan Museum di New York, dal British Museum di Londra, dall'Albertina di Vienna oltre che dal Louvre. È l’esposizione 'Jacopo Ligozzi, pittore universalissimo (Verona 1549 c. - Firenze 1627)', che si terrà a Firenze a Palazzo Pitti dal 27 maggio al 28 settembre. La mostra intende illustrare, per la prima volta in modo organico, l'arco dell'intera attività del pittore, mettendo in evidenza i diversi ambiti nei quali si trovò ad operare.

La prima sezione è dedicata ai primi tempi di attività dell’artista presso la corte medicea, dalla quale Jacopo si fece apprezzare fin dal suo arrivo come disegnatore di naturalia, attraverso la raffinata produzione di disegni acquerellati o lumeggiati in oro, illustrati in mostra da una scelta di fogli provenienti dal nucleo del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Medesima fortuna godette successivamente come ritrattista: in mostra in particolare il bel ritratto femminile di Virginia de' Medici oggi agli Uffizi, e lo splendido Ritratto di Margherita Gonzaga del Museo Nacional di Lisbona. Ligozzi si distinse anche come sapiente e delicatissimo progettista di abiti e ricami per tessuti, nonché di manufatti in pietre dure: a testimoniarlo in mostra disegni per ricami, nonché i piani in commesso marmoreo eseguiti su suo disegno dall’Opificio mediceo.

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Particolare attenzione è stata dedicata al tema delle ‘allegorie morali’ che Jacopo affrontò in molte occasioni, in opere come l’Allegoria della Redenzione di Madrid, l’Allegoria dell’Amore che difende la Virtù contro l’Ignoranza e il Pregiudizio commissionata probabilmente da Francesco I (collezione Baroni, Londra), o ancora l’Avarizia (Metropolitan Museum, New York).
L'artista, profondamente religioso, dedicò inoltre grande attenzione ai temi della 'Vanitas'
(caducità della vita del mondo) raffigurando soggetti di straordinaria originalità e impatto emotivo: impressionanti i due ritratti di ignari giovani (collezione privata) che raffigurano sul verso due orride nature morte con i loro crani in decomposizione.

La seconda sezione della mostra prende in esame la produzione religiosa, alla quale il pittore si dedicò fin dagli anni del servizio presso la corte medicea e che intensificò sempre più, dopo la sua caduta in disgrazia, negli anni Novanta. Si potranno così ammirare il San Girolamo sorretto dall’angelo proveniente dalla chiesa di San Giovannino degli Scolopi, il Martirio dei Quattro Santi Coronati di Ravenna, il San Giacinto in adorazione della Vergine col Bambino da Palazzo Mansi (Lucca).