Cultura/ARTICOLO

Irene Grandi, Cristicchi, Benvenuti Nel concerto per Tiziano Terzani

Stasera al Nuovo Teatro dell'Opera di Firenze una evento per ricordare il grande scrittore a dieci anni dalla scomparsa

/ Redazione
Gio 17 Luglio, 2014

Una grande serata di musica e letture per ricordare Tiziano Terzani. L’evento, che si tiene a dieci anni dalla scomparsa del grande giornalista, scrittore e uomo di pace fiorentino, andrà in scena lunedì 28 luglio nella splendida cavea del Nuovo Teatro dell'Opera di Firenze, con vista mozzafiato sulla città.
Una serata sotto le stelle, ricca e coinvolgente, una celebrazione popolare, come sarebbe piaciuta a Tiziano, con musica dal vivo, reading e brani inediti di “Anam il senzanome”, la sua ultima intervista.

Saranno presenti Angela, Folco, Saskia Terzani e tantissimi altri ospiti, attori, cantanti e musicisti: Monica Guerritore, Valentina Lodovini, Alessandro Benvenuti, Irene Grandi, Simone Cristicchi, la Casa del Vento, i Gnu Quartet, Joe Barbieri, Giulio Casale, e Krishna Das. Ci saranno anche Don Vitaliano Della Sala e contributi video di Ermanno Olmi e Cecilia Strada, presidente di Emergency.

A condurre sarà Paola Maugeri insieme a Raffaele Palumbo di Controradio, media-partner dell'iniziativa. Durante la serata Mario Zanot, autore di “Anam il senzanome”, presenterà il progetto di raccolta fondi per la realizzazione del film “Un indovino mi disse”, tratto dall'omonimo libro di Tiziano Terzani. Una parte degli incassi del film verrà devoluta a Emergency per l'ospedale afghano di Lashkar-gah, intitolato a Terzani.

“Siamo felici –ha commentato il sindaco di Firenze Dario Nardella – di rendere omaggio a uno scrittore e giornalista al quale Firenze deve moltissimo. Terzani era un uomo mosso dalla curiosità verso il mondo e ci ha lasciato in eredità una vita vissuta appieno, piena di umanità”.

"Terzani cercava la verità come impegno a comprendere e a raffigurare senza finzioni - ha detto l'assessore regionale alla cultura Sara Nocentini - le realtà anche spiacevoli che abbiamo di fronte; la pace come militanza attiva della cultura per riconoscere le diversità e le ragioni dell'altro; la lentezza come messaggio rivoluzionario, base di un nuovo umanesimo, una cultura cioè in grado di sfuggire alle pressioni della velocità, dello spreco e dello sfruttamento di uomini, donne e natura. Capace al contrario di contrapporre il rispetto, la consapevolezza e la condivisone".


Per informazioni: http://www.boxofficetoscana.it