Il 16 novembre, alle ore 11.30, nel Salone della Biblioteca dell’Opificio delle Pietre Dure, si terrà la cerimonia di consegna del premio, che sarà conferito ex aequo agli allievi Eleonora Gioventù e Stefano Pasolini, che hanno ottenuto la medesima votazione per la tesi di laurea nel Settore di restauro dei Materiali lapidei.
Sulla statua di Amore Eleonora Gioventù sperimenterà un nuovo metodo biologico che utilizza dei batteri, in grado di rimuovere le incrostazioni che si formano sui materiali lapidei esposti all’esterno. La sperimentazione sarà condotta dall’Opificio delle Pietre Dure in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche dell’Università di Milano, che da vari anni si occupa dello sviluppo di queste nuove tecnologie.
Il restauro del Perseo facente parte della “Vasca dell’Isola” (1614-1619), oggetto della tesi di laurea di Stefano Pasolini, ha, invece, permesso di scoprire che l’opera fu realizzata dal Pieratti a partire da un antico blocco di marmo, rappresentante un cavallo marino, un ippocampo, a cui furono collegati ben quaranta frammenti per la maggior parte di statuaria romana. Il cavallo marino proveniva, probabilmente, da un gruppo scultoreo dedicato a Venere al bagno, sostituito attorno al 1635 con l’Oceano del Giambologna, durante i lavori di ampliamento del Giardino di Boboli verso Porta Romana, a cui il Pieratti partecipò in maniera determinante.
Dopo la cerimonia di consegna del Premio, sarà possibile ammirare le due statue oggetto delle tesi dei vincitori di quest’anno e lo stipo mediceo in ebano del XVII secolo di Leonard Van der Vinne, restaurato grazie alla scorsa edizione del Premio Invito a Palazzo. “Le banche – ha detto il Presidente della Commissione Regionale Abi Toscana, Ferdinando Quattrucci - investono milioni di euro l’anno per salvaguardare e valorizzare il patrimonio artistico italiano. In questa direzione, il Premio all'Opificio delle Pietre Dure è un’ulteriore testimonianza dell’attenzione e della sensibilità del settore per l’arte e la cultura, in continuità con la tradizione del mecenatismo bancario che vide i Medici, potenti banchieri e mecenati, fondare il prestigioso istituto fiorentino”.