Roberto Petterlin, Jacopo Acciaioli, David Saluzzi e Nicola Pagliani sono i componenti della band pratese dei “Keine Bananen” che da qualche giorno possiamo ascoltare grazie al loro primo singolo #SaveThePanda. Una canzone frizzante che giocando sul “mito della Panda” ci vuol trasmettere la voglia di non rinunciare ai ricordi che passano attraverso il vissuto di ognuno di noi ma anche grazie a oggetti o simboli che accompagnano la nostra vita. I quattro ragazzi hanno tutti un lavoro e dedicano a questo progetto le sere, spesso anche le nottate e i fine settimana. Per questo abbiamo intervistato il “Prof. Rock” Roberto Petterlin, frontman del gruppo, per conoscere meglio i “Keine Bananen” ...
Il vostro gruppo si chiama “Keine Bananen” che letteralmente vuol dire?
È la traduzione in tedesco, dal pratese, di “Non ho più banane”, ovvero non ce la faccio più...
Come nascono i “Keine Bananen”?
I “Keine Bananen” sono un progetto musicale che da circa un anno porto avanti con tre miei amici di vecchia data. Avevamo militato in vecchi gruppi, adesso ci siamo ritrovati a 32 anni e abbiamo deciso di metterci insieme. La nostra è una band che mette insieme i gusti musicali di tutti. C’è chi è un pò più punk chi più british chi pop. Abbiamo fatto “un mescolone” e quel che è venuto fuori è questo nostro primo singolo #SaveThePanda
Roberto ho letto che tutto è iniziato nel salotto di casa tua?
Sì … nel mio salotto ascoltavamo melodie e su queste inventavamo brevi canzoni e poi ci siamo detti detti “Ovvia registriamole per bene!” Poi i fondi scarseggiavano, ognuno aveva la sua attrezzatura e l’abbiamo messa insieme… Io c’ho messo il salotto che è diventato una vera e propria sala di registrazione...
Torniamo a #SaveThePanda. Da dove nasce questo primo singolo?
Molti ragazzi della mia generazione hanno avuto la mitica panda 750 oppure la panda 30. Nutriamo nei confronti di questa auto un particolare affetto. E siccome sta sparendo, seguendo il destino destino del panda (l'animale), con i ragazzi del gruppo abbiamo deciso di dedicarle una canzone. Un appello ironico e divertente: #SaveThePanda
Al di là dell’ironia c’è anche la voglia di non dimenticare e tenere vivo il ricordo del proprio vissuto, del proprio passato?
Sì è un’operazione nostalgia per quello che per noi è stato un simbolo come per i nostri genitori la Fiat 500 o la Vesta. Per noi la Panda, nelle varie sfumature, ci ricorda i tempi in cui ci incontravamo con gli amici in modo spensierato e leggero.
L’album quando uscirà e come sarà strutturato?
L’album uscirà prima di Natale e conterrà 10 pezzi inediti ma ancora non si dice il titolo per scaramanzia. Ovviamente ci sara #SaveThePanda, che è quella più scanzonata e allegra, ma nell’album ci sarà anche altro un mix tra freschezza e pezzi più impegnati.
Una curiosità: adesso sembra che per sfondare nel mondo della musica sia necessario fare un talent. Avete mai pensato a partecipare a uno di questi programmi o preferite altro?
Noi abbiamo scelto un percorso tradizionale sotto molti aspetti. Ad esempio adesso in molti registrano negli studi avvalendosi di strumentazioni digitali. Noi invece siamo ancora, ad esempio, a microfonare gli amplificatori e anche in questo siamo un pò “vecchia maniera”.
Quali sono i vostri riferimenti musicali?
Noi cantiamo in italiano quindi per noi sono Vasco Rossi, Rino Gaetano però le sonorità che ci piacciono sono quelle british penso agli Oasis, ai Blur e a qualcuno di noi piacciono i Green Day.
Qual è per te la canzone perfetta che avresti voluto incidere?
Sono un grande fan dei “The Beatles” quindi più che una canzone ti direi un album “Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band” di cui quest’anno ricorrono i 50 anni dalla pubblicazione. Per me è un capolavoro inarrivabile ed insuperabile. Certamente un modello.
Roberto, sei insegnante, come prendono i tuoi studenti queste tue velleità musicali?
I miei studenti vedono questo come una marcia in più, qualcosa che aggiungo al mio essere insegnante, c’è chi ha esperienze teatrali o è un pittore a me piace la musica. Mi piace portarla in classe e vedo che loro apprezzano e sono contenti.
Quali sono le vostre aspettative?
Noi intanto vogliamo vedere se le persone, partendo dal nostro territorio che è Prato, apprezzano il nostro primo lavoro #SaveThePanda e poi successivamente l’album.
A chi dedichi questo primo impegno musicale?
Prima di tutti alla famiglia che mi hanno sempre incoraggiato e poi ai miei amici del gruppo che mi spalleggiano…
E poi forse anche ai tuoi studenti. In fondo lanci un messaggio: i sogni vanno inseguiti sempre a qualsiasi età…
Questo è un grande insegnamento, io non sono certo uno che arriverà chissà dove ma posso far vedere a loro che è importante dedicarsi a qualcosa che piace e appassiona. E lo si può fare in qualunque momento della propria vita. Anche questo fa parte del mestiere dell’insegnante: incoraggiare i ragazzi a seguire le proprie passioni!
Non resta che fare un grosso “in bocca al lupo” a questi ragazzi che in modo artigianale, secondo la migliore tradizione pratese, provano ad affacciarsi nel vasto mondo della musica con passione, freschezza e leggerezza. Solo il tempo potrà dirci se è stato giusto provarci. Quello che possiamo affermare fin da subito, è che le passioni come i ricordi vanno “salvati” e gli studenti del Prof. Petterlin possono essere orgogliosi dell’esempio che il loro insegnante porta ogni giorno in classe.