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Intervista a Massimiliano Pescini: "Dal governo un gesto di responsabilità"

Il responsabile fiscalità e catasto dell'Anci Toscana chiede un cambio di passo del governo per venire incontro ai cittadini

/ Samuele Bartolini
Mar 10 Dicembre, 2013
Massimiliano Pescini
L'Imu non è solo una tassa municipale: il 50% dell'imposta sulla prima casa andrà allo Stato. Equitalia è il braccio del governo e fa il suo lavoro di agente riscossore. Ma l'Anci Toscana ha capito che le mosse vanno fatte in anticipo, che le tensioni sociali vanno arginate prima che accadano e che con il precipitare della crisi economica non si può stare alla finestra a guardare.
Massimiliano Pescini, sindaco di San Casciano e responsabile fiscalità e catasto dei comuni toscani, fa una riflessione a tutto campo.
Prima di tutto l'Imu. “Noi sindaci siamo responsabili. L'Imu va pagata, ma sulle cifre ci vuole chiarezza: l'ammanco per gli enti locali sarà di 2,5 miliardi di euro e qualcosa andrà rivisto. Nel 2012 le risorse erariali da federalismo fiscale attribuite ai comuni toscani si riducono di 438 milioni di euro. In più c'è l'inasprimento del patto di stabilità: per i Comuni toscani si passa da 270 a 459 milioni di euro". E con le imprese che vacillano e la cassa integrazione che dilaga il capitolo conseguente è il disagio sociale. Pescini lo esemplifica così: “Qualche giorno fa ero in macchina e c'ho messo meno del previsto per tornare a San Casciano da Novoli. Segno evidente che con quel che costa la benzina le persone usano meno l'auto. Ma, a parte la battuta, se i Comuni hanno meno trasferimenti dallo Stato come fanno a garantire i servizi agli anziani, ai non autosufficienti? La Regione supplisce, ma non può sostituirsi allo Stato”. Infine c'è il tasto più dolente: Equitalia. “Il problema non è Equitalia in quanto tale, ma le regole dell'agente riscossore. Come Anci Toscana stiamo facendo un'indagine per capire quali servizi offrire ai nostri comuni. Con la crisi c'è bisogno di maggiore elasticità nella riscossione dei tributi. Non si può infliggere penali pesanti a chi non ce la fa a pagare e i tempi di pagamento devono essere allungati”.
Intanto la manifestazione dei sindaci italiani a Venezia per far sentire la propria voce è stata spostata al 31 maggio. Il terremoto in Emilia e l'attentato a Brindisi hanno suggerito così. Si tratta di un gesto di responsabilità ed è quello che l'Anci toscano chiede anche al governo nazionale.