Made in Italy in grande spolvero all’edizione numero 91 di Pitti Immagine Uomo, la kermesse punta di diamante del settore moda. Tanti i brand storici presenti, ai quali si affiancano gli emergenti, un mix di tradizione e innovazione, creatività ed espressione che provano ad accrescere l’interesse dei buyer internazionali. Così, nel giorno di apertura della manifestazione, sono arrivate anche buone notizie dai vertici dell’Ice, l’Istituto per il commercio estero. Il presidente Michele Scannavini ha annunciato – nel corso dell’inaugurazione in Palazzo Vecchio a Firenze – che - "in questa situazione di incertezza e difficoltà i fondi per il 2017" destinati alla promozione del Made in Italy nel mondo "saranno più importanti rispetto al 2016, con un+45% di fondi dedicati alla moda".
Moda quindi che diventa centrale nel sistema di promozione e di sostegno alle produzioni tutte italiane. Scannavini ha spiegato poi le attività messe in campo da Ice per sostenere il sistema moda. "Stiamo preparando una serie di progetti molto importanti - ha detto - in parte per il potenziamento di eventi fieristici come Pitti, che è un cardine, ma anche con attività che non sono propriamente tradizionali dell'Ice, ma su cui ci concentriamo sempre di più, legate alla comunicazione e alla distribuzione".
Iniziative dunque che vanno a sostenere il made in Italy in un momento storico di “grande incertezza”, come l’ha definito il presidente di Pitti Immagine Gaetano Marzotto che auspica per la moda italiana più “stabilità”. “Vogliamo stabilità soprattutto del mercato europeo – ha spiegato. Un po' di serenità, meno burocrazia, meno tasse, più competitività del sistema all'esterno e più investimenti in istruzione. E' drammatico che in Italia il 40% giovani sia senza un lavoro, ha ribadito Marzotto - qui a Pitti, nel nostro piccolo, abbiamo varato tantissime iniziative per i giovani".
Il ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda, intervenuto stamani a Firenze ha toccato invece il tema dell’export per le aziende italiane, anche del settore moda, soprattutto riguardo alle misure di protezionismo annunciate dal neopresidente americano. "Vedremo quello che dirà Trump ma non ci dobbiamo fermare – ha chiosato il ministro - dobbiamo continuare ad aprire i mercati perché per le nostre aziende, soprattutto quelle piccole e medie, sono boccate di ossigeno importantissime".
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