C’è anche l’Università di Firenze nel pool internazionale messo insieme con il progetto europeo AIRUSE, dedicato all’inquinamento da particolato atmosferico nelle grandi città del sud Europa. Obiettivo dello studio è pensare a come introdurre zone “a bassa emissione” nelle città, a promuovere l’acquisto di veicoli meno inquinanti, a certificare le stufe a biomasse per il riscaldamento residenziale e invitare a una maggiore attenzione riguardo ai combustibili utilizzati - queste sono infatti alcune delle raccomandazioni alle amministrazioni locali che saranno presentate giovedì 25 febbraio durante una giornata di dibattiti all’Auditorium Santa Apollonia (in via San Gallo, 25, alle 9.30) di Firenze.
Per tre anni i team partecipanti al progetto – guidato dal Centro Nazionale delle Ricerche spagnolo e dall’Instituto de Diagnóstico Ambiental y Estudios del Agua (IDAEA) di Barcellona e finanziato dal programma europeo LIFE+ 2011 – hanno campionato e analizzato con tecniche chimico-fisiche la qualità dell’aria di Atene, Barcellona, Porto, Milano e Firenze. I risultati hanno preso in considerazione le specifiche condizioni meteorologiche del sud Europa, che rendono il problema dell’inquinamento più rilevante rispetto al resto del continente, e hanno permesso di individuare efficaci strategie per la riduzione delle polveri fini.
L’iniziativa – realizzata in collaborazione con l’assessorato all’ambiente e alla difesa del suolo della Regione Toscana – è organizzata da Franco Lucarelli, docente del Dipartimento di Fisica e astronomia dell’Ateneo fiorentino e coordinatore italiano del progetto, che coinvolge i ricercatori di sette istituzioni europee fra cui l’Università di Firenze e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Il programma della giornata, che sarà aperta con i saluti del rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei e dell’assessore all’Ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni, è disponibile online.