Attualità/ARTICOLO

"In Toscana cinque Province sarebbero più che sufficienti"

I presidenti delle Province di Pisa e Firenze rilanciano su un nuovo assetto istituzionale nella regione

/ Samuele Bartolini
Mar 10 Dicembre, 2013
PalazzoMediciRiccardi
“In Toscana cinque Province sarebbero più che sufficienti”, cioè la metà di quelle attuali. Queste le parole di Andrea Pieroni, presidente di UPI toscana e della Provincia di Pisa, e Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze, a un convegno sul tema degli enti intermedi in Europa.

Pieroni e Barducci hanno insistito sulla necessità di “procedere speditamente sulla via della fusione di alcuni Comuni e sulla soppressione di alcuni enti in eccesso”. Sostengono che si debba riaprire “un confronto con Regione e Anci per avviare una nuova discussione che porti alla razionalizzazione del quadro istituzionale della Toscana”. E dopo le pastoie di una discussione cominciata male ora, secondo i due presidenti, ci sono le condizioni per realizzare un nuovo assetto istituzionale con un patto tra Regione, Province e Comuni.

Da uno studio dell’Università di Firenze presentato al convegno è risultato che le Province italiane risultano quelle con minore incidenza sulla spesa pubblica nazionale in Europa. Giuseppe Castiglione, presidente dell’UPI, ha aggiunto: “Le Province italiane sono in tutto identiche alla Province europee, mentre se si portasse a termine la riforma Monti l’Italia diventerebbe un’anomalia”. Sulla stessa linea Carlo Baccetti, dell’Università di Firenze, secondo il quale le Province italiane sono “per funzioni, costi e tipologia di governo politico, esattamente in linea con quelle degli altri paesi e costano meno”. Riprendendo uno studio della Bocconi Castiglione sostiene che per una riassetto degli enti provinciali si debba partire dal dato demografico di 350-400mila abitanti, mentre sulle questioni identitarie ci vuole un lavoro da fare insieme alle Regioni. L’idea del presidente UPI è che “le regioni abbiano funzioni di programmazione, pianificazione e legislazione, con le funzioni amministrative ripartite fra Comuni e Province”.