Enogastronomia/ARTICOLO

In Toscana 100mila alveari

Grosseto leader del settore

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
miele
In Toscana si contano 3.500 produttori di miele, con circa 100 mila alveari e 2.000 tonnellate/anno di miele. A Grosseto, provincia leader per numero di alveari (20.177, pari al 20,3% del totale regionale) ogni anno si producono oltre 400 tonnellate. I dati sono stati presentati oggi nel corso di un seminario per gli studenti dell'istituto agrario di Grosseto, che si è svolto presso l'Azienda agricola regionale di Alberese. L'incontro è stato organizzato dalla commissione agricoltura del Consiglio regionale e ha permesso, tra l'altro, di illustrare anche i risultati del monitoraggio 'Apenet - Toscana 2009', dedicato a capire le cause dell'enorme moria che ha colpito le api dal 2006 fino alla decisione, nel 2009, di sospendere in tutto il territorio nazionale l'uso degli insetticidi per la 'concia' del mais.
Dopo la sospensione di tali insetticidi, i neonicotinoidi, è scomparsa la mortalità delle api (tra il 2006 ed il 2008 era morta la metà della popolazione degli alveari) per inquinamento mentre quella per le malattie si è attestata a meno del 9%. Il presidente della commissione agricoltura Aldo Manetti (Prc), ha ricordato come "grazie alla recente approvazione in Consiglio regionale di una risoluzione a tutela delle api, adesso si può lavorare per creare il miele 'tipico' della Maremma, seguendo il percorso sia per avere i marchi Dop e Igp, sia per creare un'etichetta dove il consumatore abbia la totale tracciabilità del prodotto. I giovani grossetani - ha aggiunto - che si indirizzano all'attività rurale, possono contare sulla crescita di questo settore, purché l'Europa e il Governo mettano al bando i veleni tossici dell'agro-chimica". Il presidente dell'associazione regionale produttori apistici Duccio Pratella ha ricordato che "il mestiere dell'apicoltore é un'opportunità di lavoro per i giovani, lo sforzo non è tantissimo ed è integrabile in modo professionale sia con tutte le attività agricole che con quelle di altre professioni, purché vi sia un rapporto con la terra. E' un lavoro affascinante - ha aggiunto - perché le api sono animali intelligenti e se lo facciamo con passione impareremo tanto dalla vita di queste comunità, ottenendo anche una resa economica".

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