"Grazie ai Fondi europei e alle politiche di coesione è stato possibile creare in Toscana circa centomila nuovi posti di lavoro, senza i quali la crisi economica avrebbe certamente avuto un impatto ben più grave". È questo, secondo il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, l'aspetto più rilevante che emerge dallo studio intitolato 'L'importanza della politica di coesione, il caso Toscana', che è stato presentato a Bruxelles al settimo Forum sulla coesione.
Il presidente ha poi spiegato che la scelta della Regione Toscana è stata quella di sostenere prima di tutto l'industria dinamica e il manifatturiero che hanno avuto un impatto rilevante sul PIL regionale, passando dal 17% al 21%.
Tra le azioni messe in atto dalla Regione, Enrico Rossi ha ricordato quelle per l'occupazione giovanile che attraverso i fondi sociali hanno "creato 2.500 posti di lavoro, attivato tirocini formativi per decine di migliaia di giovani, permesso la creazione di oltre 2.000 nuove imprese agricole giovanili".
"Queste azioni – ha però ammonito il presidente Rossi - sono messe in discussione dai tagli imposti alla politica di Coesione dalla Ue, che invece va non soltanto rifinanziata insieme ai fondi strutturali, ma occorre anche dare a tutto ciò un nuovo impulso. Invece oggi mancano finanziamenti pubblici e piani straordinari per l'occupazione. Si tratta di problemi enormi sia nelle aree interne che in quelle periferiche, lasciate ai margini dalla crisi e sole ad affrontare il problema della sicurezza e dell'immigrazione".
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In Toscana 100.000 posti di lavoro grazie ai fondi europei
La scelta della Regione Toscana è stata quella di sostenere prima di tutto l'industria dinamica e il manifatturiero che hanno avuto un impatto rilevante sul PIL regionale, passando dal 17% al 21%

Giovani