Un affascinante viaggio alla scoperta dei segreti della Cupola di Santa Maria del Fiore, che negli anni è stata al centro di numerose teorie in merito al suo funzionamento statico: Brunelleschi infatti non ha lasciato alcuna testimonianza sulle modalità di costruzione del suo capolavoro e le ricerche effettuate finora sono terminate con una vasta bibliografia ricca di ipotesi ma povera di dati sperimentali. Questo il tema della mostra "Dalle cupole nel mondo alla Cupola del Brunelleschi", che si terrà a Firenze dal 29 settembre al 10 ottobre a Palazzo Coppini e mette a confronto, attraverso video e documenti, la creazione di Brunelleschi con altre costruzioni antiche e moderne in tutto il mondo: dalla Basilica di Santa Sofia di Istanbul in Turchia a Gol Gumbaz in India, dalla Moschea del Venerdì di Isfahan in Iran, fino a San Pietro, a Roma.
La mostra presenterà anche al pubblico la teoria elaborata dal docente universitario, nonchè tra i massimi specialisti del capolavoro brunelleschiano, Roberto Corazzi, secondo cui la realizzazione della celebre Cupola è strettamente collegata a un'altra scoperta del grande artista, ovvero quella della prospettiva. E il genio fiorentino avrebbe usato lo stesso strumento, una coppia "tavolette" sia per elaborare i cardini del principio architettonico, che per verificare il corretto sviluppo della Cupola e per controllarne distanze e proporzioni in fase di realizzazione.
Secondo il professore Filippo Brunelleschi avrebbe riprodotto su una tavoletta, caratterizzata da un foro centrale, il progetto da lui elaborato per la Cupola. Quindi, esattamente come faceva per i suoi studi prospettici, avrebbe utilizzato una seconda tavoletta con superficie riflettente per "specchiare" il primo disegno, guardandolo attraverso il foro praticato nella prima tavoletta. In questo modo, ponendosi davanti al Duomo in costruzione, e "regolando" le dimensioni del riflesso attraverso la maggior o minore distanza fra le due tavolette, sarebbe riuscito a verificare la rispondenza della Cupola in costruzione con il disegno stesso. Sempre secondo il professor Corazzi, questa teoria potrebbe superare le ipotesi dell'utilizzo, da parte del Brunelleschi, di meccanismi ingombranti e difficili da manovrare per le verifiche sul corretto procedere dei lavori e, in particolare, sull'inclinazione della Cupola.