Aveva 23 anni, si chiamava Norma Parenti, era una giovane madre e fu uccisa dai nazi-fascisti per aver aiutato la lotta partigiana. Madre di un bambino di pochi mesi, Norma non ce l'aveva fatta a guardare passivamente gli orrori e le prepotenze della guerra ed era entrata in gioco con gesti simbolici e coraggiosi, come la sepotura data al giovanissimo partigiano Guido Radi, detto Boscaglia, freddato a 19 anni e abbandonato sul sagrato del Duomo di Massa Marittima col divieto di porrtarlo al Campo Santo. Questo, insieme ad altri gesti, le sono costati la vita.
Su di lei è stato realizzato lo spettacolo di Daniela Morozzi "Articolo femminile", accompagnato da Stefano Cocco Cantini, attualmente in tournée in Toscana. E a lei è dedicato il docu-film "Il terzo giorno d'estate", del regista Riccardo Bicicchi, con le musiche originali del maestro Maurizio Morganitini, prodotto in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione con il sostegno della Regione Toscana e del Comune di Massa Marittima.
Il docu-film che valorizza la figura di Norma Parenti come esempio di lotta per la giustizia - e per traslato il ruolo delle donne nella Resistenza, di cui ancora oggi poco si parla - è stato inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha espresso “il più vivo apprezzamento per l’iniziativa promossa”.
Il 9 settembre ricorre inoltre un altro anniversario: sono infatti 70 anni che una via del centro storico massetano è stato dedicato a Norma Parenti, sancita dalla Giunta Comunale n°123 del 9 settembre 1944, con una significativa motivazione espressa dal Sindaco Vittorio Rossetti: “Massa Marittima riconosce in Norma Parenti Pratelli l’espressione più pura, più luminosa della Sua Testa e della sua volontà di lotta di libertà. Riconosce in Lei la sua Eroina; la segue”.
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