LA TAVOLA DI ALICE: IN VIAGGIO CON LE DIVERSITA’ DEL GUSTO IN TAVOLA. Oggetti di design e artigianato per la tavola, una mostra-installazione sul tema della apparecchiatura degli oggetti e degli strumenti da tavola all’interno di Crea©tivity’10. Protagonisti sono gli articoli delle aziende del consorzio Cristallo di Colle, oggetti che si distinguono per qualità nell'estetica e per l'originalità nella riscoperta della grande tradizione artigiana locale. L’installazione è concepita per dialogare con i nuovi percorsi del gusto, mettendo l'accento su quel décor della tavola e non solo. Lo stare a tavola è condizionato da secoli di riti, tradizioni e regole che hanno fatto nascere gli oggetti che vediamo ogni giorno sulla nostra tavola. Si può apparecchiare la tavola in modo funzionale, decorativo, oppure si può mettere alla prova il grado di rispetto delle regole di galateo dei commensali. L’idea e quella di poter realizzare una tavola apparecchiata modificandola con piccoli accorgimenti per stravolgere l’interazione a tavola e le nostre abitudini quotidiane. Provocazione, gioco, divertimento si insinuano nel progetto in una sorta di vitale desiderio di sperimentare e sovvertire. Se è vero che il consumo segue l’impulso e non la ragione; è inevitabile che si acquisti non per bisogno di funzioni, ma seguendo sogni e sensazioni, gli oggetti diventano compagni rassicuranti delle nostre solitudini edonistiche. Il progetto nasce da questi presupposti concettuali, dall’idea di mescolare stili, materiali e sensazioni, per dar luogo una collezione di oggetti mirati a valorizzare e reinterpretare uno dei luoghi più importanti della quotidianità. Nella schietta forma di una bottiglia, nella sua eleganza, nella morbida sinuosità del suo collo vedo condensato quanto di più autentico ci leghi a questo nostro mondo. Nella sua apparente semplicità questo oggetto ci dice molto più di noi stessi di quanto talvolta non si sia disposti a sentire. Ci parla di come viviamo, di come inconsapevolmente mutano le nostre abitudini. Da questo mutato quadro di riferimento, l’ornamento trae nuove opportunità di sviluppo, infatti come dichiarato da Kant “… questa riguarda solo il piacevole..”. Nell’essere superfluo, eccessivo, dissonante trovano ed ha una funzione, sono i compagni di un esistere non solo funzionale. Non è più il prodotto a rappresentare se stesso ma, il prodotto diventa specchio “di quello che siamo”. Piccola teatralità del servire.
Ci interessa verificare l’importanza del METAPROGETTO, sia in quanto studio e progetto del processo di progettazione (come progettare), sia in quanto rappresentativo delle fasi di ricerca preprogettuale che hanno come esito il “cosa progettare”. Le esperienze fatte all’interno di Crea©tivity, sono una piccola parte del necessario, bisogna costruire e stabilire delle relazioni con il territorio, attivare dei rapporti di scambio. Un progetto intriso di memoria passa per questa strada, con lo sviluppo d’attività di laboratorio aperte al mondo del fare artigianale: con la progettazione del dialogo e dello scambio. Il progetto interviene in modo critico nello sviluppo di modelli, come rilevato da Tomas Maldonato: “..il vero esercizio della coscienza critica è sempre inseparabile dalla volontà di cercare una scelta progettuale, coerente e articolata alla convulsione della nostra epoca..”. Nella trasmissione del genius loci è rilevante il pensiero di Ezio Manzini: “.. nessun’attività didattica può essere veramente tale se non è in grado di mostrare l’anima. Se non si organizza cioè attorno a un suo centro che sia in grado di produrre un’isola di senso, magari criticabile, ma intelligibile…”.
Angelo Minisci
Product design Studio Blam
Curatore della progetto “La tavola di Alice”
www.blam-design.com