L’ambiente più remoto e inesplorato è ancora il mare. Mentre migliaia di satelliti fanno rimbalzare una pioggia di informazioni tra gli smartphone nelle nostre tasche e piccoli apparecchi perlustrano le superfici marziane, ancora niente del genere era stato azzardato coi fondali marini.
Tutto questo sino all’avvio del progetto internazionale SUNRISE, guidato dall’Università la Sapienza e di cui è entrato da poco a far parte anche l’Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’iniziativa mira a progettare autostrade digitali sulle quali si muoveranno e agiranno sensori, robot, droni e veicoli autonomi di ultima generazione in grado di svolgere compiti pericolosi o troppo estremi per l'uomo.
Grazie a queste autostrade sui fondali marini sarà possibile effettuare il monitoraggio ambientale (di vulcani sottomarini, faglie nella crosta terrestre, e per l’individuazione di siti adatti all'acquacoltura), lo sminamento, la salvaguardia di siti archeologici, la ricerca di giacimenti di idrocarburi e la localizzazione di carichi e persone disperse.
Per comunicare sui fondali saranno necessari processi nuovi, le attuali tecnologie infatti non si possono trasferire direttamente sott’acqua, lì ad esempio è impossibile utilizzare le onde radio – che funzionerebbero solo nel raggio di pochi metri.
Qual è la soluzione, allora? Copiare la natura. Adottare la modalità che utilizzano animali come balene e delfini, vale a dire sfruttando l’acustica (il tutto stando attenti ad usare frequenze che non disturbino i mammiferi marini). Gli sviluppatori di SUNRISE stanno infatti mettendo a punto speciali modem che saranno in commercio entro 2 o 3 anni.
Ma il progetto ha intrapreso negli ultimi mesi un'altra strada altrettanto avvincente: quella delle comunicazioni ottiche. Il tutto grazie all'ingresso nel team di nuovi partner specializzati quali l’ISME e la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.
L'ottica è lo strumento più utilizzato per raggiungere elevate velocità nella dorsale terrestre di Internet, sembra essere giunto il momento di farle sfidare le profondità marine.