Cultura/ARTICOLO

Il progetto 'Autography' ha salvato dai vandali il Campanile di Giotto

In otto mesi sui muri i graffiti 'digitali' sono stati 15.484 mentre solo nove quelli reali, il progetto si sposta adesso a proteggere la cupola di Brunelleschi

/ Redazione
Mer 23 Novembre, 2016
Scritta sui corridoi interni della Cupola del Bruneleschi

Otto mesi fa il progetto 'Autography' chiedeva ai turisti: “Non scrivete sui muri, lasciateci il vostro messaggio digitale che sarà conservato nei secoli”. Un anno dopo è tempo di bilanci: gli interni del Campanile di Giotto sono stati deturpati in questo periodo solo da nove graffiti, subito rimossi dai restauratori dell’Opera, mentre i visitatori hanno lasciato sulle postazioni digitali di Autography ben 15.484 scritte che, oltre ad essere consultabili su un’apposita sezione del sito dell’Opera, sono state raccolte in un primo volume, anch’esso consultabile presso l’Archivio dell’Opera. Insomma un pieno successo dell'iniziativa che è stata possibile solo grazie alle tecnologie digitali.

[it_video]

Dopo il Campanile è la volta della Cupola del Brunelleschi, da oggi infatti Autography interesserà gli interni e la base della lanterna, deturpati da scritte e graffiti presenti sui vari tipi di supporto. Inoltre sarà fatto un importante lavoro di pulitura e manutenzione generale che finirà a febbraio del prossimo anno. Per due settimane, dal 22 novembre al 4 dicembre 2016 e dal 23 gennaio al 3 febbraio 2017, la Cupola rimarrà chiusa al pubblico per permettere i lavori. A seguire saranno installate le postazioni di Autography che, grazie a un’applicazione creata appositamente, permetteranno ai visitatori di lasciare un messaggio digitale al posto di un graffito.

A differenza delle scritte sui muri, che saranno cancellate in breve tempo, quelle digitali saranno scaricate, catalogate e conservate nell’Archivio storico dell’Opera di Santa Maria del Fiore, dove sono custoditi i documenti di sette secoli di vita dell’Opera. Le persone che utilizzeranno Autography potranno ricercare il proprio messaggio sull’apposita sezione del sito: http://autography.operaduomo.firenze.it/.

Il successo di Autography è una combinazione di più fattori, spiega il presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Franco Lucchesi: “Un ottimo stato di conservazione del monumento è il primo deterrente, abbiamo visto che la gente sporca meno facilmente dove è pulito. Secondo, se qualcuno fa un graffito, noi lo rimuoviamo subito, quindi assicuriamo una manutenzione costante. Terzo, ma non ultimo, la possibilità di lasciare un messaggio digitale che, a differenza di quello sui muri, l’Opera conserverà nei secoli. La maggior parte di chi fa i graffiti pensa di lasciare qualcosa che duri nel tempo, nei nostri monumenti è possibile farlo solo virtualmente”.

Per info:  http://autography.operaduomo.firenze.it/