Dopo Carlo Lucarelli, Vinicio Capossela e Nanni Moretti va a Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, il Premio Città del Diario 2016, il riconoscimento che l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano attribuisce ogni anno, dal 2005, ad una personalità del panorama culturale che si è distinta per la sua attenzione ai temi della memoria.
Il pensiero corre subito a poco meno di tre anni fa, a quei corpi senza vita affiancati sul molo Favarolo. L’uno dopo l’altro fino a contarne 366. È il 3 ottobre 2013, strage di migranti al largo di Lampedusa. Lo sgomento e la rabbia di una donna diventano parole da scagliare insieme a un telegramma contro quelle istituzioni che dovrebbero operare per cambiare, ma non lo fanno. "Chiedo di venire qua a contare i morti insieme a me". È Giusi Nicolini, sindaco dell’isola, che parla. È l’ennesima battaglia che affronta dall’inizio del suo mandato, 7 maggio 2012. Ne seguiranno molte altre.
La sua guerra è contro l’eccidio in atto e per i diritti dei migranti. Sa che l’indifferenza e l’oblio sono nemici pericolosi, da combattere. Una memoria condivisa è invece un alleato potente, da chiamare in aiuto quando le istituzioni si voltano dall’altra parte, per non guardare. L’azione politica, civile e culturale di Giusi Nicolini esprime un’idea militante dell’uso della memoria.
La consegna del premio avverrà domenica 18 settembre alle 16.30 a Pieve Santo Stefano, nel corso dell'ultima giornata del 32° Premio Pieve Saverio Tutino.