Cultura/ARTICOLO

Il 'popolo' di statue della Richard Ginori in mostra al Bargello

Un'esposizione che vuole riportare l'attenzione sul Museo della Manifattura di Doccia che è chiuso dal 2014

/ Costanza Baldini
Mer 17 Maggio, 2017
Manifattura Ginori

Il Museo Nazionale del Bargello ospiterà dal 18 maggio al primo ottobre 2017 il popolo di statue della Manifattura Richard Ginori che fu fondata nel 1737 dal marchese Carlo Ginori a Doccia nei pressi di Sesto Fiorentino.

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La manifattura di porcellana toscana è la più antica d’Italia e tutt’ora funzionante, fin dagli anni della sua fondazione il Marchese Ginori si impegnò a raccogliere sistematicamente le forme appartenute agli scultori attivi dal Tardo Rinascimento al Barocco reperibili nelle botteghe fiorentine.  Allo stesso tempo acquistava modelli dagli scultori del tempo e commissionava le riproduzioni delle più celebri statue dell’antichità. La collezione dei modelli e delle opere di porcellana ampliata dagli eredi di Carlo è conservata dal 1896 nel Museo della Manifattura Richard Ginori che è chiuso e in una situazione precaria dal maggio del 2014.

Nella mostra “La fabbrica della bellezza. La manifattura Ginori e il suo popolo di statue” curata da Tommaso Montanari e Dimitrios Zikos si potranno ammirare pezzi unici al mondo come la statua bronzea della Venere de' Medici che riproduce la statua della Tribuna degli uffizi, il Camino monumentale, coronato dalle riduzioni delle Ore del Giorno e della Notte delle tombe medicee di Michelangelo, lo straordinario Tempietto della gloria della Toscana uno dei capolavori di Gasparo Bruschi e i due gruppi della Giuditta con la testa di Oloferne.

La mostra al Bargello serve anche per mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica e dello Stato sulla situazione del Museo che il Ministro Franceschini si è impegnato a salvareÈ una mostra ‘politica’ ha dichiarato il curatore Tommaso Montanari, anche per aiutare l’azienda Richard Ginori con la trattativa che sta portando avanti con le banche per poter acquisire il suo stabilimento e rimanere a Sesto Fiorentino. Due battaglie quella per la cultura e quella per il lavoro che procedono in parallelo.

La mostra è visitabile senza sovraprezzo del normale biglietto per il Museo Nazionale del Bargello.

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