Il latte “Made in Tuscany” è all’estero sinonimo di qualità, è infatti di pochi giorni fa l’annuncio fatto dalla Centrale del Latte d’Italia che ha stipulato un accordo per la vendita del latte a marchio Mukky a lunga conservazione sul mercato cinese attraverso la piattaforma Alibaba con un mercato potenziale di oltre 460 millioni di consumatori.
In Toscana le aziende che producono latte bovino sono circa 250 stalle con 11.000 vacche da latte per una produzione di 650.000 quintali di latte all’anno, concentrate soprattutto in maremma e nel mugello. Sono 1.200 invece le aziende ovicaprine che contribuiscono alla produzione dei 550mila quintali di latte regionale destinato alla produzione di formaggi.
Molte le novità per il latte toscano in questo scorcio del 2017. Dopo la lunga battaglia sulla trasparenza portata avanti da Coldiretti scatta definitivamente l'obbligo di indicare obbligatoriamente in etichetta l'origine del latte e dei prodotti lattiero-caseari come burro, formaggi, yogurt per impedire di spacciare come Made in Italy i prodotti ottenuti degli allevamenti stranieri. È infatti scaduto il termine di 180 giorni per smaltire le scorte di confezioni con il sistema di etichettatura precedente. Da oggi la provenienza del latte sarà riconoscibile in etichetta dalle seguenti diciture: "Paese di mungitura": nome del Paese nel quale è stato munto il latte; "Paese di confezionamento e trasformazione": nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato.
Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato o trasformato, nello stesso Paese, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo della seguente dicitura: "origine del latte": nome del Paese. Se invece le operazioni indicate avvengono nel territorio di più Paesi membri dell'Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate - precisa la Coldiretti - le seguenti diciture: "latte di Paesi UE" per l'operazione di mungitura, "latte condizionato o trasformato in Paesi UE" per l'operazione di condizionamento o di trasformazione. Infine qualora le operazioni avvengano nel territorio di piu' Paesi situati al di fuori dell'Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata, possono essere utilizzate le seguenti diciture: “latte di Paesi non UE” per l'operazione di mungitura, “latte condizionato o trasformato in Paesi non UE” per l'operazione di condizionamento o di trasformazione.