Cultura/ARTICOLO

Il grande teatro a Palazzo Medici Riccardi

Dal 30 agosto a Firenze, tanti eventi a ingresso gratuito

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
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Dal domani, 30 agosto, fino al 13 settembre 2011 il cortile di Michelozzo dello storico Palazzo Medici Riccardi di Firenze si trasforma in palcoscenico. La rara occasione è data dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Firenze che, all’interno della rassegna “Il Genio nel Territorio” e in collaborazione con NEM – Nuovi Eventi Musicali, offre a cittadini e turisti la possibilità di assistere nel cortile di Michelozzo del XV secolo alla rappresentazione di due capolavori di taglio europeo: Le roi s’amuse, dramma storico in cinque atti di Victor Hugo (in scena in lingua italiana nei giorni 30 e 31 agosto, 2 e 3 settembre), e il celebre Rigoletto, opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal medesimo dramma di Hugo (in scena in forma di concerto, nei giorni 8,10,12,13 settembre). Otto recite ad ingresso libero, con inizio alle ore 21, che offriranno a circa mille persone la possibilità di godere dei due spettacoli gratuitamente.

“Le opere di due grandi geni della letteratura e della musica prenderanno vita in un contesto speciale e particolarissimoha detto l’Assessore provinciale alla Cultura Carla Fracci presentando la rassegna in conferenza stampa questa mattina – Questa operazione culturale è un omaggio che abbiamo deciso di offrire a Firenze, a chi la abita e a questo meraviglioso Palazzo, sede della Provincia di Firenze”.

Oltre ai biglietti già riservati all’Ufficio Relazioni con il Pubblico, la mattina di ogni singola recita sarà possibile prenotare per lo spettacolo del giorno stesso gli ultimi posti disponibili, sempre all’Urp (via Cavour 7R, aperto dal lunedì al venerdì 9-13).

La manifestazione è la prima tappa di un progetto triennale, che prevede l’organizzazione di altri spettacoli teatrali nel Cortile di Michelozzo nel 2012 e nel 2013.

Due drammi legati da un filo indissolubile: il risveglio della coscienza critica. Ponendosi contro il malcostume politico del tempo, Le roi s’amuse prima, e Rigoletto poi sono infatti tra le opere più censurate della storia del teatro. Coraggiose e urticanti, non intrattengono, sollevano o rallegrano, ma risvegliano, bruscamente. Giuseppe Verdi, uno dei pochi uomini di cultura dell’Ottocento italiano ad aver varcato i confini nazionali, raccoglie nel Rigoletto, scritto nella metà del XIX secolo, l’eredità teatrale della pièce sul buffone Triboulet di Victor Hugo del 1832. La rappresentazione ravvicinata dei due capolavori teatrali a Palazzo Medici Riccardi vuole sottolineare il rapporto artistico e culturale tra i due grandi autori, uniti in una riflessione sul tema delicato del potere. Se Rigoletto è opera paradigmatica della produzione artistica di Verdi, in cui sono presenti temi a lui cari quali il Potere, il Destino, l’Amore, ne Le Roi s’amuse di Victor Hugo emerge una qualità principale dell’opera d’arte in generale, una sospensione temporale che ne tramanda la modernità, a prescindere dallo scorrere del tempo. Al di là delle caratteristiche di commedia satirica, Le roi è un’opera popolare, che indica una feroce contrapposizione ai vizi e alla corruzione della contemporaneità. Nonostante i tentativi di offuscarli, questi drammi si sono rinnovati: acquisendo altre forme, hanno continuato a parlare al pubblico, ad indignare, a ferire gli spettatori che di fronte a tale sfacelo non possono uscire pacificati.
Lo spettacolo nasce da un’idea artistica di Beppe Menegatti, su suggestioni sceniche di Cristian Biasci. La parte musicale è affidata a Francesco Sodini, la direzione generale è di Mario Setti, Presidente Nem – Nuovi Eventi Musicali, che firmano la produzione. In particolare, la scelta registica contrappone il cast de Le roi s’amuse, composto da certezze attoriali italiane, al cast di giovani di talento del Rigoletto.

Tra i nomi di Le roi, la cui messa in scena è in italiano, su musiche originali a cura di Sodini tratte da temi di Léo Delibes, spiccano Triboulet, interpretato da Virginio Gazzolo, attore romano di lunga gavetta, che ha recitato nei ritrovi off e negli scantinati romani prediligendo lavori d'avanguardia e autori quali Beckett e Ionesco, il re interpretato da Lorenzo Degl’Innocenti, attore fiorentino che collabora a progetti artistici con Franco di Francescantonio, Arnoldo Foà, Giorgio Albertazzi, Lella Costa, e nel ruolo de Il signor di Saint-Vallier Amerigo Fontani, diplomatosi alla bottega teatrale di Vittorio Gassmann nel 1979, noto anche per aver interpretato Rodolfo, il rivale di Benigni, nel film La vita è bella. Nel cast del capolavoro di Verdi troviamo il Rigoletto del siciliano Gabriele Spina, classe 1975, che ha già lavorato con direttori e registi internazionali tra i quali Peter Schreier, Giuliano Carella, David Miller, Patrick Fournillier, Riccardo Muti, Lindsay Kemp, Micha van Hoecke, il Duca di Mantova Domenico Peronace, il soprano Elise Efremov Bobescu, che interpreta Gilda, lo Sparafucile del basso Andrea D’Amelio, giovane speranza del Coro di Santa Cecilia di Roma, prediletto dal grande M° Antonio Pappano, la Maddalena di Mariella Guarnera. Al pianoforte Eugenio Milazzo. I costumi sono d’epoca, a cura di Costumi Brancato srl e Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli.

Il grande teatro a Palazzo Medici Riccardi di Firenze è organizzato da Assessorato alla Cultura della Provincia di Firenze, inserito nella rassegna “Genio nel Territorio”. In collaborazione con NEM–Nuovi Eventi Musicali, Costumi Brancato srl, Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli.

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